Inps Benevento presenta il bilancio sociale: "Tendenze preoccupanti"

Il presidente del Comitato di Indirizzo Colarusso: "Sistema economico debole, ma Istituto funziona"

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Benevento.  

Sarà presentato dal Presidente del Comitato di indirizzo e vigilanza dell’Inps di Benevento Carlo Colarusso, lunedì 11 alle ore 10.00 presso l’Auditorium Gianni Virgineo del Museo del Sannio, il Bilancio Sociale 2022 dell’Istituto della sede sannita.

L’evento è particolarmente atteso perché è il primo per la Provincia di Benevento ed è stato voluto direttamente dall’Inps nazionale nel quadro del suo percorso evolutivo teso a dar conto ai cittadini dell’operato dell’Istituto in un’ottica di trasparenza degli obiettivi fissati.

Il rendiconto 2022 porterà all’attenzione di politici ed amministratori locali, di autorità istituzionali civili e religiose, del Presidente degli industriali di Benevento, della Croce Rossa provinciale e del composito apparato di patronati, professionisti e consulenti del lavoro, l’attività svolta da questi soggetti nell’interesse dell’utenza, indicando anche sulla scia degli indicatori sociali ed economici l’individuazione di nuovi bisogni.

“L’Inps nel territorio sannita – dice Carlo Colarusso – opera in una realtà complessa, sia per quanto riguarda la struttura economica-produttiva, sia per quanto riguarda la struttura sociale”.

Il documento che verrà presentato all’assemblea, lunedì prossimo, fotografa le discrasie strutturali dell’apparato socio-economico sannita e il ruolo di protezione a cui è normalmente chiamato l’Inps, soprattutto sul piano del sostegno del reddito alle famiglie più deboli e in presenza nel 2022 di un sistema sociale parzialmente bloccato della pandemia.

I dati statistici demografici evidenziano tendenze preoccupanti anche per il 2022: la popolazione della provincia di Benevento è scesa a 262.413 per il costante calo delle nascite e l’aumento delle morti. Nel 2021, a fronte di 1.672 nati sono stati registrati 3.588 decessi.

Il quadro relativo agli altri settori (mercato del lavoro, entrate contributive, ammortizzatori sociali e pensioni) non è più incoraggiante. I relativi dati evidenziano criticità nella crescita complessiva della spesa sociale, a conferma della debolezza del sistema economico e territoriale.

Più soddisfacente è il funzionamento dell’Istituto nelle sue variegate articolazioni, che garantisce tempi certi nell’erogazione di prestazioni assistenziali e sociali. Per fare qualche esempio, ricordiamo la lavorazione delle pratiche per l’accertamento delle varie tipologie di invalidità, sia in fase sanitaria che in quella amministrativa, che è stata particolarmente veloce, riducendosi nel 2022 da 101 giornate a 46. Stesso trend per il sistema degli ammortizzatori sociali, come le domande Naspi: nel 2022 quelle presentate sono state 9.554, di cui 8.946 hanno ricevuto esito positivo con l’erogazione del beneficio nell’arco di 30 giorni.

“Naturalmente le attività svolte dall’Inps – spiega Colarusso – sono molto più complesse ed articolate. Se il risultato è lodevole, significa che l’Istituto può contare anche su un apparato di personale capace e partecipativo, dove impiegati, funzionari, tecnici, medici, avvocati, insieme alla Direttrice Emma D’Auria, svolgono con scrupolo il lavoro quotidiano al servizio dei cittadini del Sannio”.

L’Inps nazionale, commissariato da sette mesi, vive purtroppo una fase di stallo, non essendo stati ancora nominati gli organi di vertice, dal Presidente, al CdA, al Direttore generale. Anche sull’attuale momento di incertezza dell’Istituto, il Presidente Colarusso esprime il suo punto di vista: “Evidentemente la più grande infrastruttura sociale del Paese – commenta il Presidente Colarusso – è ostaggio della politica. Le nomine dell’esecutivo prediligono soggetti esterni e non le professionalità interne. Nel 125° anniversario della fondazione dell’Ente, non si può aspettare ancora che siano i giochi di potere a stabilire la governance dell’Ente. Il Presidente del Civ nazionale Roberto Ghiselli, che interverrà lunedì prossimo alla presentazione del Bilancio sociale, ha spiegato chiaramente che l’Inps è di tutti, è un patrimonio del Paese che ha bisogno di competenze per garantire servizi di qualità e pertanto deve avere vertici autonomi”.