Le Borse asiatiche hanno subito forti ribassi in apertura di settimana, con il Nikkei 225 di Tokyo in calo del 7%, l'Hang Seng di Hong Kong in perdita del 9,4% e il Taiex di Taiwan in discesa del 9,8%. Anche il Kospi di Seul e l'S&P/ASX 200 di Sydney hanno registrato cali significativi, rispettivamente del 4,1% e del 5,83%. Queste flessioni sono una reazione diretta ai nuovi dazi annunciati dal presidente statunitense Donald Trump, che ha imposto tariffe fino al 50% su diverse importazioni. ?
La posizione di Trump sui dazi
Parlando dall'Air Force One, il presidente Trump ha descritto i dazi come una "medicina" necessaria per correggere gli squilibri commerciali degli Stati Uniti. Ha affermato che, sebbene i crolli dei mercati siano preoccupanti, a volte è necessario assumere misure drastiche per affrontare problemi economici di lunga data. Trump ha sottolineato che l'Europa ha trattato gli Stati Uniti "molto, molto male" e ha ribadito l'intenzione di correggere queste disparità attraverso le nuove tariffe.
Reazioni internazionali e tensioni commerciali
In risposta ai dazi statunitensi, la Cina ha annunciato l'imposizione di tariffe del 34% su tutte le importazioni provenienti dagli Stati Uniti, a partire dal 10 aprile. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha dichiarato che "il mercato ha parlato", riferendosi alle reazioni negative dei mercati globali, e ha esortato gli Stati Uniti a risolvere le divergenze attraverso una "consultazione paritaria". Questa escalation delle tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali ha sollevato preoccupazioni riguardo a una possibile recessione globale.
Implicazioni economiche e prospettive future
Analisti economici avvertono che l'escalation delle tensioni commerciali potrebbe avere effetti negativi sull'economia globale, aumentando l'inflazione e rallentando la crescita. JPMorgan ha aumentato la probabilità di una recessione negli Stati Uniti al 60%, prevedendo tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve nel prossimo futuro. Nonostante le critiche, l'amministrazione Trump rimane ferma nella sua posizione, sostenendo che le misure sono necessarie per riequilibrare le relazioni commerciali internazionali.