Guerra mondiale dei dazi: dalla Cina prime ritorsioni e ricorso al Wto

Il prezzo del petrolio cala del 6%: tensioni commerciali e impatti economici

guerra mondiale dei dazi dalla cina prime ritorsioni e ricorso al wto

L'imposizione di nuovi dazi da parte dell'amministrazione Trump ha scatenato una serie di reazioni a livello internazionale. La Cina ha annunciato misure di ritorsione, l'Unione Europea prepara contromisure

In risposta ai dazi imposti dagli Stati Uniti, la Cina ha dichiarato l'intenzione di adottare misure di ritorsione. Il Ministero del Commercio cinese ha espresso forte opposizione alle tariffe statunitensi, definendole una violazione delle regole del commercio internazionale. Pechino ha annunciato che imporrà tariffe su una serie di prodotti americani, mirando a settori strategici dell'economia statunitense. ?

L'Unione Europea prepara contromisure

Anche l'Unione Europea ha reagito con fermezza all'annuncio dei dazi statunitensi. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che l'UE sta preparando un pacchetto di contromisure per rispondere alle tariffe imposte da Washington. Queste misure potrebbero includere tariffe su prodotti statunitensi come motociclette, bourbon e jeans. Von der Leyen ha sottolineato l'importanza di una risposta unitaria e proporzionata per difendere gli interessi europei. ?

Impatto sui mercati energetici: calo del petrolio

L'annuncio dei dazi ha avuto ripercussioni anche sui mercati energetici. Nonostante l'esclusione dei prodotti energetici dalle nuove tariffe, il prezzo del petrolio ha registrato una diminuzione del 6%. Questo calo è attribuito alle preoccupazioni degli investitori riguardo a una possibile diminuzione della domanda globale di energia a causa delle tensioni commerciali. ?

L'esclusione della Russia dall'elenco dei paesi colpiti

Una delle particolarità dell'annuncio dei dazi è stata l'esclusione della Russia dall'elenco dei paesi colpiti. Secondo fonti della Casa Bianca, questa decisione è dovuta al fatto che le sanzioni già in vigore limitano significativamente gli scambi commerciali tra Stati Uniti e Russia, rendendo superflua l'imposizione di ulteriori tariffe. ?

Altre reazioni internazionali

Oltre alla Cina e all'UE, anche altri paesi hanno manifestato preoccupazione per le misure statunitensi. Il Giappone ha definito i dazi "estremamente deplorevoli" e ha lasciato intendere possibili ritorsioni. L'Australia ha criticato le tariffe, ma ha escluso azioni di ritorsione per evitare un'escalation delle tensioni commerciali. Anche il Canada ha annunciato l'intenzione di proteggere i propri lavoratori attraverso misure di contromisura.