Uccise il padre per difendere la madre: assolto il giovane Alex

I giudici di primo grado gli avevano comminato una pena a sei anni e due mesi di reclusione

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Agì per soccorrere non per offendere: «Ora voglio trovare il mio posto nel mondo ed essere lasciato in pace»

La Corte d'assise d'appello di Torino ha assolto Alex Cotoia (all'epoca Pompa, ma ha cambiato il cognome) dall'accusa di aver ucciso il padre, 50 anni, nel corso di una lite che l'uomo stava avendo con la madre. Nel luglio scorso, il pg della Cassazione aveva disposto un nuovo processo d'appello nei confronti del ragazzo, oggi 22enne, dopo la condanna a 6 anni e 2 mesi. In primo grado il giovane era stato assolto prima di essere condannato in appello. La Cassazione aveva disposto un processo d'appello bis che ha confermato, invece, l'assoluzione del giovane.

"Metabolizzo sempre dopo, ora voglio tornare alla normalità. La normale quotidianità, il proseguimento negli studi e trovare il mio posto nel mondo, qui o all'estero". Sono le parole di Alex Cotoia, dopo la sentenza di assoluzione nel processo di appello bis a Torino, per l'accusa di aver ucciso il padre violento, nel 2020. "Non mi ero fatto aspettative - afferma - Non ho ancora sentito mia madre, mi abbraccerà, tra noi non c'è bisogno di tante parole tra di noi". "Festeggerò con la mia cagnolina Zoe, non vedo l'ora di rivederla", aggiunge.