Omicidio Pascuccio, dopo il processo di primo grado celebrato ad Ariano, poi a Napoli e successivamente in Cassazione, arriva la sentenza della quarta sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli, per la rideterminazione della pena.
Questo il verdetto: G.D.V condannato a 13 anni e 4 mesi e G.C a 14 anni. Assolti dal reato di rapina e condannati entrambi per il reato di omicidio. I fatti si riferiscono all’atroce delitto di Patrizia Pascuccio, 38 anni, trovata senza vita nella sua abitazione nel centro di Grottaminarda il 13 novembre del 2009. La donna, separata, e madre di una ragazza ed ex convivente di Giuseppe Di Vito, secondo quanto era stato accertato nei fatti dai carabinieri della Compagnia di Ariano, e dalla Procura di Ariano, si era rifiutata di prestare soldi all'uomo, originario di Bonito, che dopo una serie di litigi pianificò il delitto con la complicità di G.C. Dopo il ritrovamento della donna che era stata brutalmente strangolata sul divano di casa in quanto l'uomo avrebbe stretto il collo della donna con una mano mentre con l’altra le avrebbe occluso la bocca, i Militari dell’Arma riuscirono ad incastrarli con l'ausilio dello studio dei tabulati telefonici ed ambientali. A difendere le parti civili, figlia, marito e padre della vittima, l’avvocato Giovanni Antonio Terrazzano. Imputati entrambi difesi dal legale Carmine Monaco.
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