Carenza sanitaria nelle carceri irpine: i penalisti si astengono dalle udienze

La questione deve essere risolta incrementando la presenza di figure sanitarie specialistiche

carenza sanitaria nelle carceri irpine i penalisti si astengono dalle udienze
Avellino.  

Astensione dei penalisti per garantire assistenza ai detenuti: “segnalato un deficit sanitario”.

In Irpinia registrato un’altissima incidenza di episodi di autolesionismo dei detenuti nel primo semestre del 2022.

Ad illustrare le motivazioni dei due giorni di astensione proclamati dalla Camera Penale Irpinia, il presidente, l’avvocato Quirino Iorio. "Ci è stato segnalato un deficit di assistenza sotto l’aspetto sanitario e bisogna tenere presente che il detenuto che si trova ristretto nei vari istituti penitenziari irpini, a differenza del comune cittadino, non può rivolgersi a strutture private e dunque ha necessità di ricevere assistenza sanitaria". Il presidente continua: “in questo momento ci sono delle criticità e vogliamo richiamare l’attenzione degli organi istituzionali affinché questo problema, che si trascina da un po’ di tempo ed è stato segnalato anche dal garante dei diritti dei detenuti (sia provinciale che regionale) venga in qualche modo affrontato e soprattutto risolto in maniera definitiva”.

Innanzitutto il disagio psichico. “E’ una delle questioni che non viene affrontata e che è alla base dei tanti episodi di cronaca che avvengono negli istituti penitenziari. Crediamo che ci sia un legame tra mancanza di assistenza psichica e gli episodi di cronaca che vedono protagonisti i detenuti. Del resto nelle strutture detentive irpine diversi sono stati gli episodi di autolesionismo posti in essere dai ristretti. Pertanto si rendono necessari ed improcrastinabili interventi tesi ad incrementare la presenza delle figure sanitarie specialistiche all’interno degli istituti di pena.”

 Presenti alla conferenza stampa per illustrare le ragioni dell’astensione gli avvocati Francesco Perone, Isidoro Bizzarro, Generoso Pagliarulo, Giovanna Perna, Patrizio Dello Russo e Roberto Romano.