Falsi vaccini, il primo dicembre fissata l’udienza preliminare per i 67 imputati tra cui figurano anche due coniugi sessantenni irpini. Tutti sono accusati di peculato, falso e corruzione. L’inchiesta prese le mosse da una denuncia della Asl Napoli 1, dopo aver riscontrato alcune anomalie nell’hub nell’ex Fagianeria nel Real Bosco di Capodimonte. Due persone, un infermiere addetto alle vaccinazioni e un operatore socio sanitario, furono arrestate dai Nas di Napoli perché, secondo gli investigatori, fingevano di somministrare il vaccino in cambio di denaro. Si tratta di due dipendenti dell’Asl Napoli 1 accusati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, peculato e falso in atto pubblico. L’operatore procurava ai pazienti (una trentina quelli individuati) che pagavano 150 euro mentre l’infermiere somministrava il vaccino nell’ovatta. A condurre le indagini è stata la Procura di Napoli con a capo il pm Henry John Woodcock.
L’inchiesta
I carabinieri del Nas di Napoli entrarono in azione nell’hub vaccinale istituito nella “Fagianeria” del Museo di Capodimonte di Napoli, dopo una “soffiata”. I militari, a questo punto, per individuare i responsabili, installarono delle videocamere. Le immagini consentirono di scoprire che l’infermiere e l’operatore socio sanitario iniettavano il vaccino in un batuffolo di ovatta.