Sepe da Carpignano: "Abbiamo tutti bisogno di liberazione"

"I pericoli della schiavitù li stiamo sperimentando anche qui in Campania"

Un forte invito a seguire ovunque in Irpinia l'appello all'accoglienza di Papa Francesco

Grottaminarda.  

 

E' giunto puntuale a Carpignano, in processione accompagnato dal Vescovo della diocesi di Ariano Lacedonia, Sergio Melillo, sacerdoti, sindaci e gonfaloni dei vari comuni della Valle dell'Ufita, il Cardinale Crescenzio Sepe per rendere onore alla Vergine Santissima della Mercede. Riceve il saluto del Vice Questore del Commissariato di Polizia di Ariano Irpino Maria Felicia Salerno e degli altri appartenenti alle forze dell'ordine, presenti alla cerimonia religiosa. Il momento più commovente, durante il cammino a piedi verso il Santuario della Madonna nera è stato l'abbraccio a Fra Pasquale, il custode simbolo di questo luogo sacro, conosciuto da tutti come il postino della Madonna. "E' grandioso tutto ciò che fanno da anni i Padri Mercedari - ha detto il Cardinale Sepe - da una piccola realtà, è nato un grande tempio, sono davvero molto emozionato per questa giornata di festa, è una fede profonda, radicata che va ben oltre la devozione."

Splende il sole nella valle di Carpignano, piccola frazione di Grottaminarda e meta di tanti pellegrini molto legati alla Vergine miracolosa, Sepe accompagnato dal suono della banda, abbraccia i bambini che fanno festa per lui al suo passaggio, ci sono anche molti profughi provenienti da Flumeri e dal circondario, che il territorio sta già accogliendo con grande senso di umanità. “Tutto questo deve continuare - ha ribadito Sepe – dobbiamo dare il nostro contributo, con generosità  per la rinascita delle comunità. Nei giorni scorsi, dopo l’appello del Papa, ci siamo riuniti con tutte le diocesi della Campania per coordinarci al meglio e dare una grande risposta. Abbiamo tutti bisogno di liberazione, ognuno di noi sperimenta i pericoli di schiavitù interna. Venire qui ai piedi della Madonna, per me significa questa, affidare a lei, le sofferenze del mondo.”

 

Gianni Vigoroso