Omicidio a Manhattan: Mangione sfida i giudici: «Io non colpevole»

Davanti alla Corte Suprema dello Stato di New York per l'omicidio di Brian Thompson

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Rischia la pena di morte. Il Ceo di UnitedHealthcare colpito a morte perché le assicurazioni "incassano ma poi non pagano le cure ai loro clienti"

Luigi Mangione, 26 anni, è comparso davanti alla Corte Suprema dello Stato di New York, dichiarandosi non colpevole delle accuse di omicidio e terrorismo legate all'uccisione di Brian Thompson, CEO di UnitedHealthcare. L'ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan ha formalizzato 11 capi d'accusa contro Mangione, tra cui omicidio di primo grado, omicidio di secondo grado in diverse varianti e reati legati al possesso di armi. Se riconosciuto colpevole, potrebbe affrontare una condanna all'ergastolo senza possibilità di libertà condizionale.

Accuse federali e possibili pene

Oltre alle accuse statali, Mangione deve rispondere a imputazioni federali che potrebbero comportare la pena di morte. Il Distretto Meridionale di New York lo ha incriminato per omicidio mediante l'uso di un'arma da fuoco, due capi d'accusa per stalking e un reato legato alle armi. La sua dichiarazione di non colpevolezza per queste accuse è avvenuta la settimana precedente.

Dettagli dell'udienza e preoccupazioni della difesa

Durante l'udienza, Mangione è apparso in aula indossando un maglione bordeaux e pantaloni chiari, con polsi e caviglie ammanettati. Il suo avvocato, Karen Friedman Agnifilo, ha espresso preoccupazione riguardo alla politicizzazione del caso e alla possibilità che il suo assistito non riceva un processo equo, sottolineando che i diritti di Mangione potrebbero essere stati violati.

Prossimi passi legali

Il caso a livello statale dovrebbe procedere prima di quello federale, con le autorità che coordinano le rispettive azioni legali. La prossima udienza in tribunale per Mangione è fissata per il 21 febbraio 2025.