Dalla lettura dei giornali, veniamo a conoscenza della bassa qualità dei nostri rappresentanti politici e dei loro consequenziali comportamenti.
Se, poi, aggiungiamo la superficialità delle loro considerazioni sulle vicende internazionali,ci rendiamo conto dei pericoli che sta correndo la nostra società, tra i quali quello di diventare una rsa mondiale.
A livello provinciale, la situazione è ancora più preoccupante, a causa del binomio cultura borbonica e cultura del pallone. Ho nostalgia delle riunioni in Sezione e delle campagne elettorali, dove si parlava di politica, partendo dai problemi, e che vedevano impegnate le migliori energie della comunità. Le Piazze diventavano aule scolastiche e le persone diventavano alunni. Si parlava anche delle effetti sulla nostra società dei due imperialismi, che dominavano il mondo e dei rapporti con il “terzo mondo”.
Adesso, al massimo, si parla del condominio. Le forze politiche, per le loro scelte, si ispiravano ad una delle seguenti visioni: il liberalismo, il comunismo, il popolarismo e il socialismo. Ogni problema da risolvere veniva inquadrato in una visione della società. Secondo studiosi, si era istituita la democrazia e si cercava di non farla ammalare. Durante la seconda Repubblica, un poco alla volta, è stato demolito quanto costruito con la Resistenza e con il sacrificio di grandi uomini. Norberto Bobbio, nel 1984, di fronte all’esplosione del populismo e del giustizialismo, incominciò a temere i loro effetti,e scrisse “Il futuro della democrazia”, per richiamare l’attenzione sulla necessità di vigilare. La situazione attuale ha consigliato di ripubblicarlo.
Sociologi e politologi, seguendo l’insegnamento di Bobbio, hanno pubblicato titoli illuminanti, come “Fascismo e Populismo” e “Democrazia o Corporativismo”. Interessanti considerazioni, sulla trasformazione della democrazia italiana, le fa anche Luca Ricolfi, nel suo “La mutazione”, per spiegare “Come le idee di sinistra sono migrate a destra”. Ci sono anche esempi concreti a dimostrazione della caduta del livello della nostra democrazia. Craxi era Vice-Presidente dell’Internazionale socialista e Coordinatore dell’ONU e si impegnava, tra l’altro, per arrivare a “Due popoli, due Stati”: Palestina e Israele.
Adesso abbiamo Presidenti del Consiglio che aiutano dittatori, anche contro gli interessi dell’Italia. Inoltre il populismo e il giustizialismo hanno favorito i plateali e i moralisti. Dopo quelli della cosiddetta sinistra, che, come diceva Nenni, hanno trovato il più puro (Grillo) che li ha epurati, abbiamo una confusa destra. I risultati parlano chiaro. Il problema dell’emigrazione dei giovani Meridionali verso il Nord e l’estero, che, oltre a far diminuire natalità e popolazione, disgrega famiglie e desertifica territori.
Vagoni di carte riportano dati statistici, affermazioni generiche e generiche destinazioni di fondi, mai riferimenti ai risultati che dovrebbero essere prodotti. Purtroppo, quando cerco di sensibilizzare persone sui valori della democrazia, rischio di parlare alle nuvole. Perciò, è inutile perdere tempo a parlare delle negatività della società. Bisogna parlare della rinascita della democrazia, partendo dai valori su cui costruirla. Sapendo, però, che questi valori vanno adeguati ai mutamenti avvenuti in questi anni e ai mutevoli rapporti tra le varie parti del mondo. E’ meglio partire dal generale che dal particolare.