Non c’è stata mai tanta confusione geopolitica quanta ce n'è in questo periodo storico. Le varie parti del mondo e i vari Paesi si scontrano in modo confuso, difficile da capire. Prima, ogni Paese aveva un progetto per il futuro e si confrontava, anche in modo duro, con quello degli altri Paesi. L’Europa, negli anni della prima Repubblica aveva un obiettivo e una funzione da svolgere, rendere meno conflittuali i rapporti tra Est e Ovest. Adesso, tra i Paesi ci sono contrasti di ordine economico, sociologico, politico e culturale, provocati anche dalla geo economia e dalla crisi delle ideologie.
L’atteggiamento degli Stati europei nei confronti del Presidente americano è illuminante, mentre il giudizio sulle scelte economiche degli Stati Uniti è presuntuoso e superficiale. Un articolo di Gilberto Marselli mi ha fatto pensare a quanto sosteneva Rossi-Doria, il quale, diventato professore all’Università di Portici e incaricato dalla Svimez di redigere un piano di sviluppo della Regione Basilicata, intese rifarsi all’esempio della pianificazione avutasi negli Stati Uniti, nello spirito del New Deal, voluta dal Presidente Roosevelt e “coronata da quella entusiasmante impresa che era stata il Tennessee Valley Development Project, la cui missione era quella di creare sviluppo”. Rossi Doria da tale convinzione fece derivare una serie di progetti, come i collegamenti tra le diverse zone del Meridione, in particolare tra le zone interne (osso) e quelle costiere (polpa), la valorizzazione delle risorse e la lotta all’analfabetismo. Purtroppo, i suoi insegnamenti restarono inascoltati, mentre venivano assorbite parole e descrizioni.
Con tale mentalità si giudicavano i comportamenti degli Stati, che pensavano alla concretezza e allo sviluppo. Come primo effetto avemmo l’emigrazione degli italiani verso gli Stati Uniti e altri Stati del mondo. Successivamente, grazie ad uomini lungimiranti, furono creati strumenti, come la Svimez ( Associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno) e la Cassa per il Mezzogiorno. Seguì un periodo di grande impegno e il SUD fu dotato di opere utili a valorizzare le risorse e di servizi utili alla società, come Istituti Scolastici (es. Istituto Bosco Lucarelli di Benevento), impianti per la lavorazione della terra e dei suoi prodotti, come tabacchifici, cantine in cooperative, strade per la valorizzazione della montagna e dei santuari , come la strada per il Santuario di MM.SS della Stella di Rotondi e la valorizzazione del Monte Taburno. Purtroppo, sotto la spinta di speculatori e affaristi, fu abbandonato lo spirito informatore della Cassa. Non possiamo non ricordare la rapina operata dalla Coldiretti, che provocò il famoso manifesto di Rossi Doria.
Ci fu anche l’invasione dei furfanti, che assorbirono soldi per le loro attività, svuotando la Cassa per il Mezzogiorno e rendendo impossibile il completamento di molte opere. Da allora, il Sud è andato sempre più giù economicamente e come possibilità di creare occupazione. Attualmente, il Sud manda al Nord braccia e capitali. Solo per la sanità, oltre 5 miliardi all’anno. Quanto versano le famiglie meridionali per fare studiare i figli al Nord? Parallelamente, i politici del SUD si sforzano di apparire esperti in politica estera e nella conoscenza delle dinamiche economiche degli altri Paesi, a partire dagli Stati Uniti. I fiumi di parole per giudicare Trump sono un altro esempio della presunzione dei politici meridionali. Anche la situazione all’interno dell’EU è confusa e conflittuale. Paolo Balduzzi consiglia di assorbire la lezione di Keynes, che in una situazione simile propose di imitare il New Deal.