Elena Maraga è una giovane insegnante di 29 anni, conosciuta a Treviso non soltanto per il suo lavoro con i bambini della scuola materna cattolica dove è impiegata, ma anche per la sua attività di bodybuilder. Negli ultimi tempi, per arrotondare lo stipendio da circa 1.200 euro al mese, aveva iniziato a vendere immagini intime su OnlyFans, una nota piattaforma online riservata a contenuti espliciti per adulti. Le cifre guadagnate in rete erano significative, raggiungendo spesso in una sola giornata l'importo equivalente al suo stipendio mensile da insegnante.
La reazione della scuola e il sostegno dei genitori
La notizia della doppia vita della maestra non è rimasta segreta a lungo. Appena appreso il fatto, l'istituto cattolico ha deciso immediatamente di sospendere la donna dal lavoro e interrompere il pagamento dello stipendio, giudicando la sua attività online incompatibile con la moralità e l’immagine dell'istituzione. La decisione, però, ha creato divisioni fra i genitori: almeno trenta di loro hanno firmato una lettera a favore della maestra, ricordando la sua professionalità, l’affetto dei bambini e dichiarandosi contrari alla decisione della scuola. Altri, invece, sostengono la necessità che la scuola mantenga un comportamento coerente con i principi etici e morali dichiarati.
L’onda mediatica e la popolarità online
Dopo la sospensione, Elena Maraga ha visto crescere sensibilmente la sua popolarità sui social network, con un aumento considerevole dei follower sulle varie piattaforme. Sebbene abbia espresso rammarico per la perdita del lavoro, la donna non sembra intenzionata ad abbandonare la sua attività online, diventata ormai una rilevante fonte di reddito. Simili casi, del resto, si moltiplicano in tutto il mondo, mostrando una tendenza consolidata di insegnanti che decidono di arrotondare gli stipendi, spesso considerati insufficienti, sfruttando piattaforme digitali dedicate al pubblico adulto.
Il Ministero interviene sul caso
L'eco suscitata dal caso della maestra di Treviso ha spinto il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ad affrontare la questione con decisione. Il Ministero ha annunciato l’intenzione di aggiornare il codice di comportamento per il personale scolastico, al fine di regolamentare con maggiore precisione l’uso dei social media. Nonostante l'ultimo aggiornamento risalga al 2023 e già preveda norme generali volte a tutelare l’immagine della scuola, il ministro intende coinvolgere giuristi per definire regole più stringenti e chiare, proprio alla luce dei recenti fatti di cronaca.
Casi simili nel mondo: il problema etico e quello economico
Fuori dall’Italia, i casi di insegnanti licenziati per attività su OnlyFans sono numerosi. Negli Stati Uniti, l’esempio emblematico è quello di Brianna Coppage, insegnante di inglese nel Missouri, che nel 2023 iniziò a produrre video per adulti dopo la perdita del lavoro del marito, diventando rapidamente milionaria. Anche Joe Gow, rettore dell'Università del Wisconsin, si è trovato costretto a dimettersi dopo essere apparso insieme alla moglie in diversi contenuti espliciti. Gow aveva cercato di continuare a lavorare come docente, ma l'università ha scelto il licenziamento definitivo, suscitando ampie polemiche sulla violazione dei principi del primo emendamento. Entrambe le vicende evidenziano il conflitto etico ma anche il bisogno economico che spinge molti insegnanti verso scelte controverse.
Stipendi insufficienti e scelte personali
Dietro molti di questi casi controversi emerge un problema comune: le difficoltà economiche. L’Italia, secondo l’ultimo rapporto Ocse del 2023, paga i suoi insegnanti significativamente meno rispetto agli altri paesi europei, con una media annuale di circa 31 mila euro contro una media Ocse di 44 mila euro. Situazioni simili hanno spinto insegnanti come Kirsty Buchan, docente di fisica in Scozia, a dichiarare apertamente di aver scelto OnlyFans per poter far fronte a spese mediche e debiti familiari, nonostante la perdita del lavoro scolastico.
La questione resta aperta tra chi chiede una maggiore selezione e formazione dei docenti e chi invece sottolinea l’urgenza di stipendi più dignitosi per coloro che formano le generazioni future.