Gregoretti: Conte ascoltato da Gup, molto collaborativo

“Ha fatto un'ottima testimonianza”

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"Il premier Conte è stato molto collaborativo, molto profondo nelle risposte". Nunzio Sarpietro, gup di Catania, al termine dell'audizione del presidente del Consiglio sul caso Gregoretti a Palazzo Chigi, incontrando i giornalisti non si esime dal fornire indicazioni sugli esiti dell'incontro con il premier.
"Ha fatto un'ottima testimonianza - ha aggiunto il magistrato - che mi ha chiarito tantissimi elementi sulla politica di governo e sulla ricollocazione dei migranti nei vari eventi Sar. Non si può dire - ha sottolineato il giudice per l'udienza preliminare - che il premier abbia avallato le azioni di Salvini. Il presidente del Consiglio detta la linea politica generale del governo, e la coralità nelle decisioni atteneva alla metodologia generale. I singoli eventi poi erano curati dai singoli ministri". 

Sarpietro ha poi voluto aggiungere un ulteriore chiarimento: "Non parliamo ancora di reati, stiamo parlando di un processo in cui bisogna accertare se c'è un reato". Intanto la difesa di Matteo Salvini ha voluto ribadire il fatto che l'ex ministro abbia "tutelato l'interesse nazionale" e abbia "agito in linea con la politica governativa ribadita oggi da Giuseppe Conte". Giulia Bongiorno, avvocato del leader leghista, incontrando i giornalisti si è detta "soddisfatta da quanto è stato detto" registrando "un cambio di marcia. Anche il giudice sembra aver colto che si tratta una linea di governo. Il premier ha parlato di gioco di squadra e quella di Salvini non è stata la scelta scellerata di un singolo ministro ma una linea che Conte ha condiviso". Soddisfazione simile espressa dallo stesso Salvini:"Ringrazio il giudice che ho trovato sulla mia strada, nei giorni dei Palamara ho trovato un giudice che ha letto, compreso e capito. Quando faremo la riforma della giustizia potremo contare sul contributo di tanti magistrati perbene".

Soddisfazione espressa anche dalle parti civili e in particolare dall'avvocato Daniela Ciancimino di Legambiente secondo la quale "il presidente del Consiglio è stato molto preciso, la cosa principale che ha detto è che la concessione del porto sicuro, e quindi la decisione di sbarcare o meno è un atto amministrativo del ministro dell'Interno, atto tipico che può prendere soltanto lui e queste decisioni sono state prese dal ministro Salvini.
C'era una politica complessiva di rigore sull'immigrazione, ma anche una volontà di favorire i ricollocamenti. Ma questo era un indirizzo generale del governo, mentre le decisioni specifiche sugli sbarchi erano di competenza del ministro".

(Italpress)