"I primi effetti del piu' volte richiesto contenimento del ricorso alla custodia cautelare in carcere nonche' le prime applicazioni di quanto emanato con l'ultimo decreto legge sono ancora chiaramente timidi: il rischio è che tale timidezza permanga e che senza interventi piu' decisivi, da adottare anche in sede di conversione del decreto, ci sia molta distanza rispetto agli effetti sperati, oltre che assolutamente necessari". Lo scrive il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute e private della liberta' personale nel suo bollettino odierno, in relazione alle misure contenute nel decreto Ristori in materia di carceri e al rischio Covid nei penitenziari.