Il mercato del lavoro è in continua trasformazione e riflette una realtà sempre più complessa, fatta di nuove sfide che richiedono nuovi strumenti e approcci. Un sondaggio condotto da CWwizard offre, al riguardo, un’interessante fotografia del panorama attuale, con una serie di insight da tenere ben presenti: per capire che cosa sta succedendo e, soprattutto, come muoversi per non perdere l’orientamento.
Dai risultati emergono, per esempio, l’importanza crescente delle piattaforme digitali nella ricerca del lavoro e, in fase di selezione, l’aumento di test per verificare le competenze. Il sondaggio mette inoltre in luce come percezioni e aspettative varino sensibilmente a seconda del genere e della fascia d’età.
Differenze di genere: un divario che persiste
Uno dei dati più evidenti è il divario di genere, rilevabile sotto diversi aspetti. Per esempio, mentre oltre 78% degli uomini ritiene che il proprio lavoro richieda una laurea, la percentuale scende a poco più del 70% tra le donne. Analogamente, il 72,02% degli uomini conferma di avere una laurea correlata al lavoro svolto, contro il 64,85% delle donne. Questo gap si riflette anche nel grado di soddisfazione rispetto allo stipendio, adeguato per oltre il 67% degli uomini, per meno del 56% delle donne.
Le sfide per le generazioni
Un altro aspetto interessante riguarda le differenze tra generazioni. Per gli intervistati tra i 18 e i 29 anni l’importanza della laurea rispetto al lavoro svolto appare secondaria, mentre la fascia di età tra i 45-60 anni la ritiene strettamente correlata al percorso professionale.
Tuttavia, la diffusione dei test per valutare le competenze è maggiore tra i candidati senior, come se effettivamente il titolo di studio non fosse sufficiente a dimostrare le effettive capacità.
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, le offerte di lavoro tramite piattaforme come LinkedIn raggiungono soprattutto i professionisti adulti. Questo dato suggerisce che, nonostante i giovani abbiano più familiarità con le tecnologie digitali, è la fascia over 45 a sfruttare meglio i network professionali.
Il problema dei pregiudizi
Sul fronte dei bias, la metà dei partecipanti riferisce di aver subìto pregiudizi negativi in fase di candidatura, per diversi fattori. In testa, i bias legati all’età (21,14%), seguiti da quelli legati alla nazionalità e al genere (rispettivamente 15,93% e 14,10%). Di conseguenza oltre il 66% degli intervistati vorrebbe che le candidature fossero anonime.
Spunti per il futuro
I risultati del sondaggio, di cui consigliamo la lettura integrale per avere il dettaglio dei dati, possono fornire indicazioni utili sia a chi è in cerca di lavoro sia alle aziende.
Per queste ultime, il suggerimento è di promuovere pratiche di assunzione più inclusive e trasparenti, nonché favorire ambienti di lavoro equi, adottando politiche inclusive che valorizzino il talento a prescindere dalle differenze di età, genere o provenienza.
Al contempo, è essenziale che i candidati sviluppino una strategia proattiva per affrontare il mercato del lavoro: investire nella formazione continua e coltivare una forte presenza online sono ormai fattori indispensabili per rimanere competitivi.
Che cosa succede in Italia
In Italia, il mercato del lavoro riflette molte delle tendenze globali, ma con alcune peculiarità.
La questione del divario di genere, per esempio, è amplificata da una partecipazione femminile al lavoro tra le più basse d’Europa e da una presenza ancora limitata delle donne in ruoli dirigenziali. Inoltre, se l’importanza del titolo di studio permane nel processo di selezione, non sempre risulta adeguatamente valorizzato nelle retribuzioni.
Dal punto di vista generazionale, i giovani riscontrano difficoltà legate al precariato e alla carenza di percorsi di inserimento strutturati, mentre per i lavoratori senior la criticità maggiore dipende dalla sempre più frequente necessità di adeguarsi a nuovi ruoli e competenze, che talvolta richiedono un completo ripensamento di approccio.
Per equilibrare queste dinamiche, le aziende italiane stanno iniziando a investire maggiormente nella digitalizzazione e nei processi di reskilling, ma permangono sfide significative legate alla lentezza burocratica, al costo del lavoro e alla necessità di competere con un mercato globale che corre sempre più in fretta, con il rischio di lasciare indietro chi non risponde in modo altrettanto repentino.
Consigli da mettere in pratica
In questo scenario, è indispensabile adottare un approccio flessibile: bisogna armarsi di adattabilità e resilienza.
Innanzitutto, occorre investire nella formazione continua: corsi di aggiornamento, certificazioni professionali e workshop sono strumenti fondamentali per acquisire competenze richieste dai settori emergenti, come il digitale, la sostenibilità e l’intelligenza artificiale.
In seconda battuta serve creare una solida presenza online, utile per esplorare le opportunità al di qua e al di là dei confini. Un profilo professionale digitale aggiornato e ben curato, che metta in evidenza le competenze chiave e i risultati acquisiti è il punto di partenza per attrarre l’attenzione dei recruiter. Al contempo, bisogna fare networking, partecipare a eventi di settore e interagire con gruppi dagli interessi professionali affini, per stringere relazioni utili e restare aggiornati sulle tendenze del mercato.
I giovani devono sfruttare al massimo i programmi di stage e tirocini, spesso porta d’ingresso al mondo del lavoro, ma anche fare esperienza all’estero e valutare il lavoro freelance, per muoversi in modo più flessibile. Ai lavoratori senior si consiglia di puntare sulla riqualificazione professionale, per adattarsi ai nuovi standard e valorizzare al meglio il proprio bagaglio esperienziale. A tutti, infine, è consigliato potenziare le competenze linguistiche e digitali, oltre a sviluppare competenze trasferibili come il problem solving, la comunicazione efficace e la capacità di lavorare in team.
Comprendere le tendenze del mercato del lavoro, a partire dall’esperienza concreta di chi ne vive quotidianamente le dinamiche, è un modo per affrontare con più consapevolezza le sfide attuali e costruire le strategie più adatte per convertirle in opportunità.