Pneumatici, si delinea il futuro del settore

Notizie sugli pneumatici del futuro

pneumatici si delinea il futuro del settore

Airless, sostenibili o addirittura in grado di gonfiarsi da soli: stando alle ultime notizie e indiscrezioni, sembra essere questo il futuro degli pneumatici per auto, così come pensato e costruito dai grandi costruttori a livello mondiale.

Notizie sugli pneumatici del futuro

Già in questi ultimi anni abbiamo visto il lancio commerciale di vari modelli innovativi di pneumatici per auto, e le pagine del sito euroimportpneumatici.com si aggiornano costantemente per proporre la vendita degli ultimi esempi di gomme per auto tecnologicamente avanzati e innovativi.

Stando alle notizie che arrivano dal mondo dell'automotive, però, il futuro è destinato a portare ancora altre novità, sia di "concetto" che di prodotto.

Sempre più attenzione alla sostenibilità

Una prima tendenza globale è l'attenzione crescente alla sostenibilità, che sta conducendo a cambiamenti interessanti dal punto di vista della produzione di gomme: nelle ultime settimane, ad esempio, la finlandese Nokian ha presentato il suo prodotto concept Green Step, pneumatico realizzato per il 93 per cento da materiali riciclati o rinnovabili, che testimonia l'ingegnosità della divisione Ricerca e Sviluppo dell'azienda e la sua ambizione di rendere la guida più sostenibile.

Come spiega la nota ufficiale, tutta la gomma usata nel concept Green Step è naturale e si usano anche oli rinnovabili come l'olio di canola; provengono da risorse rinnovabili invece quasi tutti i plastificanti, le resine e i coadiuvanti di fabbricazione, e ancora la silice naturale della lolla di riso funziona come riempimento principale per il battistrada e il fianco, mentre la fibra di corda rinnovabile è usata per rendere lo pneumatico più resistente.

Nelle previsioni del marchio, il Green Step rappresenta un importante avvicinamento all'annunciato obiettivo di utilizzare entro il 2030 il 50% di materiale riciclato o rinnovabile per ogni pneumatico Nokian Tyres prodotto.

Lo pneumatico perde aria (ma non in senso negativo)

E se ad oggi il concetto di "pneumatico senza aria" ci fa pensare a una situazione critica e a un imprevisto spiacevole, a breve ci potrebbe essere un interessante cambio di prospettiva: anticipato già da alcuni anni, sembra che Michelin abbia infatti finalmente ultimato la produzione in serie di Uptis, una speciale gomma airless, per l'appunto, che permetterebbe di evitare forature e incidenti (e di risparmiare sui costi, anche ambientali, per la gestione delle gomme ormai inutilizzabili).

Questo innovativo modello non presenta una camera d'aria, ma una struttura composta da una fitta serie di rigide lamelle in fibra di vetro flessibile che sostengono l’intero peso della ruota, con il cerchio in lega a fungere da “rinforzo”; grazie a queste caratteristiche, il rivoluzionario prodotto è più deformabile rispetto ai modelli tradizionali e quindi è "adattivo" e più resistente a urti o a percorsi accidentati.

Dopo aver lavorato per oltre un decennio alla definizione degli pneumatici Uptis, con test in laboratorio e strade di tutto il mondo e circa 50 brevetti registrati, ora Michelin ha rivelato il progetto di equipaggiare con pneumatici Uptis il lancio della nuova generazione di Chevrolet Bolt, auto elettrica che dovrebbe arrivare al massimo tra 5 anni sul mercato statunitense.

Una gomma che si gonfia da sola

Restiamo negli Stati Uniti con l'ultima notizia, che però non riguarda strettamente il segmento delle auto, ma quello dei mezzi pesanti: la nota azienda Tesla ha infatti presentato un brevetto per una tecnologia che permette ai camion della serie Tesla Semi automatizzare il gonfiaggio delle ruote in caso di necessità, grazie appunto a un sistema innovativo che si chiama ATIS (Automatic Tire Infilation Systems).

In pratica, degli appositi sensori gestiranno la pressione delle gomme, intervenendo per aumentarla se notano livelli bassi o, al contrario, ridurla per assecondare alcune caratteristiche stradali, come ad esempio un fondo particolarmente impervio.

Per quanto possa sembrare rivoluzionaria, in realtà una tecnologia simile è già applicata su mezzi militari o veicoli speciali per garantire una migliore aderenza, e forse dopo i camion potrebbe approdare anche alle vetture "normali".