Covid, cambio di regole: quarantena ridotta o azzerata per chi ha la terza dose

Il Comitato tecnico scientifico sta valutando un cambio di rotta per garantire i servizi essenziali

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Nuova riunione per il Comitato tecnico scientifico, previsto per la giornata di domani, sul cui tavolo ci sono diverse opzioni per quanto riguarda la riduzione del periodo di quarantena per i vaccinati con la dose booster. 

Questo cambio di rotta è soprattutto per garantire i servizi essenziali che, con le attuali norme, potrebbero entrare in crisi. Di fronte a una curva epidemiologica che continua a salire e potrebbe raggiungere il picco durante queste vacanze natalizie, la linea dell’esecutivo rimane quella della "massima fermezza". Lo stesso coordinatore del Cts Franco Locatelli si sarebbe mostrato scettico rispetto alla possibilità di un allentamento. Ma è pur vero che "premiare chi ha completato il ciclo vaccinale" potrebbe invece rivelarsi una mossa vincente per convincere chi ha ricevuto soltanto una o due dosi ad effettuare il richiamo.

E proprio per accelerare sull’immunizzazione potrebbero essere decise altre misure. Rinviando invece alla ripresa dopo le vacanze, l’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori che si aggiungeranno al personale sanitario, scolastico e delle forze dell’ordine. I presidenti di Regione ritengono che per chi ha fatto la terza dose potrebbe essere eliminato il periodo di isolamento attualmente obbligatorio per chi ha avuto un contatto con un soggetto positivo. Le norme in vigore prevedono una quarantena di 7 giorni per chi ha completato il ciclo vaccinale con almeno due dosi e una quarantena di 10 giorni per chi invece non lo ha terminato.

L’ipotesi più probabile è che si elimini la quarantena per chi ha tre dosi e si riduca a 4 o 5 giorni la quarantena per chi ha soltanto due dosi. Ma tra gli scienziati c’è anche chi vorrebbe un linea più rigorosa che si limiti semplicemente a prevedere un isolamento più breve. Opzione ritenuta però insufficiente da chi ritiene che la velocità di contagio della variante Omicron rischi di bloccare il Paese nel giro di un paio di settimane, massimo un mese. Anche per questo gli scienziati valuteranno l’impatto che Omicron ha sulle ospedalizzazioni per i soggetti che sono vaccinati.  

Altra questione aperta riguarda il tracciamento dei contatti stretti dei positivi. Le Asl non hanno personale a sufficienza per rintracciare chi ha avuto un incontro o comunque rapporti con un soggetto positivo e tantomeno per verificare che rispetti la quarantena. La scelta di rimanere in isolamento è dunque affidata alla buona volontà dei cittadini e al loro senso civico. Proprio per questo i presidenti di Regione hanno deciso di chiedere al governo di destinare il personale addetto al tracciamento alla campagna vaccinale.

L'attendibilità dei tamponi antigenici, che di fronte al moltiplicarsi dei contagi appare sempre più evidente. Si tratta infatti dello strumento che consente il rilascio del green pass base, ma accade sempre più spesso che gli esiti non siano veritieri e per questo non si escludono modifiche delle regole di utilizzo. Il governo ha inoltre deciso di rendere obbligatorie le Ffp2 nei cinema e nei teatri e a bordo dei mezzi di trasporto. Su autobus, tram e metropolitane pochissimi rispettano però questa norma anche a causa dei costi elevati e per questo i presidenti di Regione chiedono un intervento che garantisca un prezzo adeguato.