La tecnologia ha nella società attuale un ruolo ormai dominante in tutti i settori. Basta pensare al fenomeno della digitalizzazione, che ha modificato profondamente le nostre abitudini giornaliere ma anche la grande maggioranza delle professioni.
Un esempio lampante è il modo in cui noi conserviamo documenti, immagini ecc. Se prima conservavamo tutto in un cartone con raccoglitori, album ecc., ora si tende a salvare quasi tutto sul proprio computer o su specifiche unità di memoria.
Quest'ultime garantiscono numeroso spazio e massima efficienza nel conservare file di qualsiasi genere anche per lunghi periodi.
Le unità a stato solido, le SSD, sono una delle tipologie principali e più utilizzate, merito sicuramente dei progressi rispetto agli hard disk fisici, ingombranti e con maggiori rischi di danneggiamenti. Ma cosa sono nel dettaglio le unità SSD? Ed è possibile perdere dati anche con esse? Proviamo a scoprirlo di seguito.
Vedere invece questo approfondimento sul recupero dei dati da SSD, per quanto riguarda il rispristino di eventuali file non più accessibili direttamente.
Cos'è un'unità SSD
Un’unità a stato solido presenta un funzionamento simile alle unità di archiviazione rigide, ma migliorato. Sfruttano infatti una memoria flash per archiviare i dati di qualsiasi tipologia (foto, documenti, video e molto altro ancora), accessibili solo per via digitale.
Un’unità disco rigido (HDD) usa un piatto girevole e un’asta che si muove lungo il piatto per leggere ciascuna porzione di dati. Avrà tempi di caricamento quindi più lunghi, così come i tempi per il trasferimento dei file sarà maggiorato.
Al contrario, la SSD sfruttano l'effetto tunnel per modificare lo stato elettronico di celle di transistor. Ciò si traduce con tempi istantanei, lavorando insieme al processore del computer per velocizzare il tutto e migliorare ancor più le prestazioni del device.
In parole più semplici, velocizzano tutte quelle operazioni che riguardano il passaggio dall'unità di archiviazione, per esempio una pennetta USB, alla memoria RAM del computer, che si dovrà occupare dell'apertura, modifica o trasferimento di quel determinato file.
I vantaggi e svantaggi dell'unità SSD
E' importante analizzare con grande attenzione i principali vantaggi e anche svantaggi che caratterizzano l'unità di memoria a stato solido, per confrontarla con quella tradizionale e capire anche quale sia la soluzione più idonea al proprio caso specifico.
Per approfondire, vedi anche: guida alla scelta della memoria di archiviazione su notebook.
I vantaggi principali dell'unità SSD riguardano:
- La rumorosità pressoché assente, visto che non hanno quei componenti di rotazione tipici delle unità HDD. Non si avrà quindi nessun problema sotto questo aspetto, anche se il computer sul quale è installata non è recente.
- Numerosi studi in laboratorio e test dimostrato che le unità SSD hanno minori probabilità di problemi tecnici, con una durata notevolmente maggiore rispetto alle unità a disco rigido.
- Le operazioni di lettura e scrittura consumano molto di meno dal punto di vista energetico rispetto le altre unità di archiviazione. Ciò comporta come logica conseguenza anche una minore produzione di calore.
- Come già accennato, i principali vantaggi riguardano la velocità di trasferimento dati e i tempi di accensione e archiviazione notevolmente ridotti rispetto le unità tradizionali. Per le unità si memoria a stato solido di ultima generazione parliamo di un range compreso tra i 5 e i 10 millisecondi.
- Gli SSD SATA hanno la stessa identica forma, dimensione ed interfaccia di collegamento di quelli rigidi 2,5'', pertanto è possibile interscambiabili senza alcun problema di compatibilità o ricerca specifica sul mercato.
Nonostante i numerosi aspetti positivi evidenziati sulle SSD, è corretto anche analizzare i principali svantaggi che queste tecnologie di archiviazione esprimono. Nello specifico, il prezzo è sicuramente più elevato rispetto le unità tradizionali, anche con una differenza a volte eccessiva.
Anche per questo molti preferiscono ancora utilizzare le unità a disco rigido. Il secondo aspetto negativo è la peggiore permanenza dei dati quando non alimentati, ma le principali case di produzione stanno lavorando per trovare soluzioni per ciò, come ad esempio l'uso di nanotubi di carbonio.
Le principali cause della perdita dei dati
Qualsiasi memoria di archiviazione non è esente da un rischio di perdita dei dati contenuti.
Alcune delle principali motivazioni sono:
- Corto circuito improvviso interno, che causa un malfunzionamento o guasto dei componenti elettronici dell'unità SSD.
- Usura delle celle di memoria flash, dovute all'eccessivo utilizzo nel corso degli anni.
- Un attacco informatico esterno, ad esempio un virus o malware (vedi anche: la criminalità informatica comporta perdite per le aziende).
- Un evento accidentale esterno non causato da noi stessi, come un incendio o la caduta di acqua sopra al dispositivo.
- Errore umano, che può sempre accadere, anche involontariamente. Due esempi classici sono la formattazione o cancellazione accidentale.