Riforma pensioni, tra le candidate a sostituire quota 100 c'è un'altra proposta sul tavolo del confronto in corso, assieme a quota 102 e 104 e a quella molto più flessibile dei sindacati. E' quella illustrata a più riprese in parlamento dal presidente Inps, Pasquale Tridico, che ancora la settimana scorsa la presentava come l'unica soluzione "davvero flessibile e finanziariamente compatibile" nei costi e dalla platea molto più consistente di quanto abbia mai portato a casa la sperimentazione leghista. Parliamo della cosiddetta pensione in due tempi: l'ipotesi è di anticipare, per chi abbia compiuto 63-64 anni e volesse lasciare il lavoro, solo la quota contributiva della pensione rinviando l'assegno totale, comprensivo anche della parte retributiva, al compimento dei 67 anni. Una volta raggiunta la pensione di vecchiaia invece al lavoratore spetterà l'assegno pieno, completo di quota retributiva e quota contributiva.
''Noi non facciamo barricate, ma osserviamo che Quota 100 è stata iniqua, penalizzando in particolare le donne. Apprezziamo lo sforzo del governo di uscire da Quota 100 con gradualità, ma sottolineiamo che il sistema delle Quote non dà un aiuto concreto a chi ha più bisogno, cioè a chi fa lavori gravosi o si ritrova disoccupato in età avanzata. Per noi queste sono le priorità, nel rispetto dell'equilibrio complessivo della manovra''. Lo dice al Corriere della Sera Irene Tinagli, vicesegretaria del Pd e presidente della Commissione problemi economici e monetari del Parlamento europeo, secondo la quale ''bisogna fare tutte le stime e valutare le diverse ipotesi. Ma anche questa del Reddito di cittadinanza potrebbe essere una strada perché ci sono stati molti abusi. Se si riescono a recuperare risorse su questo fronte, potrebbero essere impiegate per rafforzare l'equità sulle pensioni''. "Noi abbiamo sempre dato priorità al taglio del cuneo - prosegue la Tinagli - una misura che aiuta sia i lavoratori, aumentando il netto in busta paga, sia le imprese, riducendo il carico contributivo. Inoltre, tagliare il cuneo incentiva le assunzioni. Quanto al bonus nell'edilizia, in questo settore c'è bisogno di gradualità nelle modifiche e di dare certezze agli operatori del settore, dove le procedure e i lavori sono per loro natura lunghi. Ecco perché abbiamo segnalato la proroga del bonus facciate. Sul Superbonus, chiaramente una proroga aiuterebbe il settore ma, se le risorse sono limitate, credo sia comprensibile che la priorità venga data ai condomini e alle case popolari''.