Recovery plan: più risorse per sanità e giovani

Confronto nella maggioranza prima di approdare in Parlamento

recovery plan piu risorse per sanita e giovani

Le novità principali riguardano l'allargamento degli stanziamenti per la salute e per i giovani

Il Recovery Plan approda a Palazzo Chigi dove sarà oggetto di un confronto con i partiti della maggioranza. Poi passerà all'esame del Parlamento. Il testo e' stato al centro stamani di una riunione tra il premier Giuseppe Conte, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, il responsabile dei Rapporti con l'Ue Enzo Amendola e il titolare del ministero del Sud Giuseppe Provenzano.

Le novita' principali riguardano l'allargamento degli stanziamenti per la salute e per i giovani. In particolare raddoppiano i fondi per la sanita' rispetto ai 9 previsti nella bozza del 29 dicembre. Si arriva cosi' a circa 18 miliardi. In questo modo, oltre a rafforzare la struttura ospedaliera messa sotto pressione dal Covid 19 viene anche tranquillizzato il M5s sempre preoccupato che, da qualche piega del piano emerga il ricorso al Mes mettendo nell'angolo i grillini e le loro priorita'.

Proprio per questo resta in piedi l'ipotesi di mediazione che prevede l'utilizzo parziale prestito (12 miliardi invece dei 36 possibili) e solo per sostituire finanziamenti nazionali (cioe' non per spese aggiuntive) in modo da non aggravare il debito pubblico. Ma anche questa soluzione, comunque indigeribile per i 5 Stelle, potrebbe essere evitata grazie all'aumento delle risorse previste per la Sanita' nel Piano da presentare a Bruxelles.

Meno ansia suscita l'altra modifica che aggiunge risorse alle nuove generazioni per istruzione, asili nido, cultura. Un risultato ottenuto sia con la riclassificazione degli stanziamenti che nel precedente testo stavano sotto la voce infrastrutture e digitalizzazione sia aggiustando i centri di spesa. In particolare per quanto riguarda i progetti che l'Italia presentera' a Bruxelles per accedere ai 196 miliardi del Recovery fund con i fondi strutturali europei per una ventina di miliardi e con il React Eu, altri 13,5 miliardi (di cui 11 nel 2021) che saranno i primi ad arrivare. Insomma, per accogliere le richieste della maggioranza, i tecnici del ministero dell'Economia e degli Affari europei, ai quali si sono aggiunti quelli del ministero del Sud, hanno ampliato le fonti di finanziamento.

Per incrementare i progetti d'investimento, che hanno un impatto maggiore sulla crescita rispetto ai bonus, si fara' affidamento non solo su una riduzione di alcuni incentivi (ma non dei 22,4 miliardi destinati al Superbonus 110%, caro ai 5 Stelle) ma anche sui fondi strutturali europei, che garantiranno, fra l'altro, la decontribuzione al Sud e piu' risorse per la sanita', la digitalizzazione delle scuole, la coesione sociale. Conte fara' in questi giorni una verifica con i partiti di maggioranza sul nuovo documento prima di decidere se portarlo all'esame del consiglio dei ministri.

Il nodo vero da sciogliere, pero', non riguarda tanto la suddivisione delle spese, su cui un accordo si trova facilmente, quanto la governance del Piano. Per dirla piu' semplicemente bisogna individuare i componenti della cabina di regia cui tocchera' organizzare il flusso dei finanziamenti. Conte ha gia' accettato il trasferimento del centro per la cyber sicurezza che inizialmente aveva casa a Palazzo Chigi. Resta da definire, invece, la struttura che dovra' presiedere all'attuazione del piano, coordinando e verificando l'attivita' dei ministeri e delle altre amministrazioni coinvolte.

"La nuova versione del Pnrr - spiega Conte - puntera' con ancora maggior decisione sugli investimenti, soprattutto quelli ad alto impatto sulla crescita, sulla trasformazione dei settori e sulle filiere innovative. Maggiori risorse saranno destinate, in particolare, alla salute, ai giovani, al terzo settore, agli asili nido e alle persone con disabilità.

Per mirare al superiore interesse dei cittadini dovremo condurre il confronto e selezionare le proposte finali in base alla loro intrinseca bonta', alla loro coerenza di sistema, e alla loro sostenibilita' sociale e ambientale. La piena disponibilita' al dialogo predispone anche ad accogliere le buone idee degli altri.

Una volta messa a punto una proposta migliorativa del piano ritorneremo in Consiglio dei Ministri per la sua approvazione e riattiveremo cosi' il confronto con l'intero Parlamento e, quindi, anche con le forze di opposizione, aprendoci anche alla discussione con tutte le parti sociali".