"La Regione Campania non ha avuto nessuna emergenza idrica del livello di quelle vissute dalle regioni del nord, né per quanto riguarda le forniture di acqua potabile, né per quanto concerne le forniture di uso agricolo". Con questa premessa il presidente della giunta Vincenzo De Luca ha illustrato i dettagli del piano idrico.
Una serie di progetti per 2 miliardi e mezzo di euro che si articolano lungo tre direttrici: mitigare le reti colabrodo (in Campania il 40% dell'oro blu va disperso), il piano per la captazione di nuovi sorgenti e la garanzia dell'approvvigionamento per imprese e agricoltura.
"Dobbiamo arrivare a fornire alla Campania 6mila litri al secondo di acqua potabile - ha detto De Luca -. Anche perché abbiamo questo paradosso: diamo all'acquedotto pugliese 6mila litri al secondo, creando a volte emergenze in Irpinia e incredibilmente dobbiamo rifornirci da acquedotti esterni alla Campania. Vogliamo risolvere definitivamente questo problema".
E sempre nelle aree interne, uno dei progetti più importanti riguarda la diga di Campolattaro, che darà una risposta definitiva anche alle emergenze che riguardano l'area sannita.
Altro capitolo d'intervento, gli invasi collinari: la Regione ha predisposto un piano per la realizzazione dei luoghi di accumulo destinati all'uso irriguo, per sostenere dunque l'agricoltura.
"Un progetto importante che guarda al futuro e alle giovani generazioni", ha sottolineato Vincenzo De Luca nel corso della conferenza stampa.