Alla Corte Costituzionale la partita sul terzo mandato del governatore De Luca

Entro il 10 gennaio prossimo la possibile impugnazione del Consiglio dei Ministri

alla corte costituzionale la partita sul terzo mandato del governatore de luca

L'effetto Zaia e le fibrillazioni nella Lega in qualche modo "alleate" del governatore, che già sfida la Schlein e il Partito democratico

Il prossimo Consiglio dei Ministri è chiamato a decidere sull'impugnazione della legge regionale campana che consente un terzo mandato consecutivo per il presidente Vincenzo De Luca. La norma, approvata dal Consiglio regionale il 5 novembre 2024 con 34 voti favorevoli, 16 contrari e un astenuto, ha suscitato un acceso dibattito politico e istituzionale.

Il governo deve esprimersi entro il 10 gennaio 2025, termine ultimo per presentare ricorso alla Corte Costituzionale. La questione ha generato divisioni all'interno della maggioranza: Fratelli d'Italia e Forza Italia sono favorevoli all'impugnazione, mentre la Lega mostra maggiore cautela, considerando che una simile norma potrebbe avvantaggiare anche altri governatori, come Luca Zaia in Veneto.

Il ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, ha raccolto i pareri dei ministeri competenti. Il Ministero dell'Interno ha evidenziato possibili profili di incostituzionalità nella legge campana, sottolineando che potrebbe violare il principio di non immediata rieleggibilità dopo due mandati consecutivi. Anche il Ministero delle Riforme, guidato da Elisabetta Casellati, ha espresso perplessità, ritenendo che la norma nazionale sul limite dei due mandati sia già applicabile e che la Campania non possa derogare a tale disposizione.

Nel frattempo, l'opposizione in Consiglio regionale ha presentato un ricorso al TAR Campania, sostenendo che l'approvazione della legge sia avvenuta in violazione del regolamento interno e dei principi costituzionali di uguaglianza e buon andamento della pubblica amministrazione.

La decisione del Consiglio dei Ministri avrà implicazioni significative non solo per la Campania, ma anche per altre regioni che potrebbero considerare l'estensione dei mandati dei propri governatori. La questione solleva interrogativi sul bilanciamento tra autonomia regionale e uniformità delle regole democratiche a livello nazionale.

Se il Governo dovesse impugnare la legge regionale della Campania, le conseguenze si estenderebbero inevitabilmente anche al Veneto e alla posizione del governatore Luca Zaia.

Precedente giuridico e politico

L'impugnazione della legge campana stabilirebbe un precedente chiaro: il limite dei due mandati consecutivi per i governatori regionali è un principio inderogabile e di rango nazionale. Questo rafforzerebbe la linea secondo cui le Regioni non possono adottare normative locali che aggirano una regola stabilita a livello statale.

Effetto diretto sulla situazione in Veneto

Stop alla candidatura di Zaia per un terzo mandato: Un'eventuale sentenza della Corte Costituzionale contro la legge campana avrebbe un effetto vincolante su tutte le Regioni italiane. Di conseguenza, anche il Veneto non potrebbe introdurre o applicare norme simili che permettano un terzo mandato consecutivo.
Necessità di un ricambio alla guida regionale: La Lega dovrebbe necessariamente trovare un successore per Zaia in vista delle prossime elezioni regionali. Questo potrebbe generare tensioni interne al partito, dato il forte consenso personale di Zaia in Veneto.

Tensioni politiche all'interno della maggioranza

La Lega, che ha adottato un atteggiamento prudente riguardo all'impugnazione della legge campana, sarebbe la principale forza politica penalizzata dalla decisione. Fratelli d'Italia e Forza Italia, che invece spingono per l'impugnazione, consoliderebbero la loro posizione di guida all'interno della coalizione di centrodestra. Si aprirebbe un possibile scontro tra le leadership regionali e nazionali della Lega, con Zaia che potrebbe interpretare l'impugnazione come un attacco indiretto alla sua figura politica.

Possibili scenari

1. Scelta di una candidatura alternativa: La Lega dovrebbe rapidamente individuare un candidato altrettanto forte per mantenere il controllo della Regione Veneto.
2. Zaia verso ruoli nazionali o europei: Luca Zaia, forte del suo consenso e della sua esperienza amministrativa, potrebbe essere dirottato verso incarichi politici a livello nazionale o europeo, magari come capolista per le elezioni europee o come figura di rilievo nel governo centrale.
3. Reazioni elettorali: L'elettorato veneto potrebbe percepire l'impossibilità di un terzo mandato per Zaia come un'imposizione dall'alto, con un potenziale impatto sul risultato elettorale regionale.

L'impugnazione della legge campana rafforzerebbe il principio della uniformità nazionale nelle regole democratiche, limitando le autonomie regionali su questioni cruciali come la durata dei mandati dei presidenti di Regione. Questo dibattito potrebbe, in futuro, portare a una modifica della normativa nazionale per consentire o vietare esplicitamente il terzo mandato, mettendo fine all'incertezza interpretativa.