“Il passaggio in zona rossa di diverse regioni italiane e la conseguente chiusura dei servizi all’infanzia è una sconfitta per tutti, imprese, educatori, genitori, bambini nonché per tutte le Istituzioni che ci rappresentano” afferma la presidente di Assonidi Federica Ortalli.
“Nei giorni scorsi abbiamo scritto al presidente Draghi e ai ministri Bonetti e Speranza chiedendo un ripensamento sul nostro settore, dove la didattica online è impossibile da praticare.
Abbiamo inoltre effettuato un sondaggio mensile – su base regionale – per capire l’andamento dei contagi nei nostri servizi e il risultato ha confermato la tenuta delle procedure attuate dai gestori: soltanto 29 casi su oltre 7700 bambini iscritti (lo 0,38 per cento) su un campione di 276 aziende.
“Rimane la grande amarezza – afferma il direttore dell’Associazione Paolo Uniti – per l’evidente mancanza di progettualità e attenzione ai servizi educativi privati 0-6.
Chiediamo a chi ci governa a Roma: a partire da lunedì chi accudirà i bambini dei lavoratori impiegati nella filiera alimentare, nell’esercito, nelle forze dell’ordine e in tutti i servizi essenziali in questa fase pandemica. Settori come quello sanitario, della logistica oppure del trasporto pubblico, nei quali non si può certo usufruire di congedi o smart working?” A tutto questo si aggiunge il dramma che stanno vivendo le famiglie dei bambini autistici. Una disorganizzazione totale e mancanza di attenzione da parte della politica.