"Vignola all'Asi? Continuerà la lista dei fallimenti"

I consiglieri Gerardo De Stefano e Gabriele Pisano scrivono alla direzione provinciale del Pd

Solofra.  

I consiglieri comunali Gerardo De Stefano e Gabriele Pisano metteno in guardia il Pd provinciale rispetto alla possibilità di nominare il sindaco Michele Vignola nel direttivo dell'Asi. "A giorni, si legge in una nota, i sindaci del Consorzio Asi della Provincia di Avellino si riuniranno per l’approvazione del documento contabile dell’Ente. Si tratta di un appuntamento importante dal quale può dipendere il futuro delle dodici aree industriali dell’Irpinia le quali potrebbero ricevere sostegno e aiuto da parte delle istituzioni competenti. Se questo accadesse. Se, in modo particolare, ingenti risorse venissero impegnate, questo appuntamento si potrebbe tradurre in possibilità di lavoro e prospettive di sviluppo per un intero territorio, particolarmente squassato dalla crisi. Le premesse, purtroppo, non si presentano favorevoli. Il ragionamento politico-amministrativo che precede ed ispira la convocazione dell’assemblea delle fasce tricolori dell’Asi sembra essere dominato più dalla preoccupazione di giungere a un ricambio del suo CdA, senza compromettere gli equilibri di potere che garantiscono gli accordi tra le varie aree, che la riqualificazione delle aree industriali esistenti e il risanamento delle società di gestione del Consorzio stesso. Quando si mette mano a un equilibrio di potere, tutto però può succedere. L’assemblea dei sindaci, cui è riservato il diritto di decidere in merito a quell’equilibrio, potrebbe, perciò, riservare più di un colpo di scena. Nella situazione caotica che si può determinare, ad essere ‘premiato’ potrebbe essere il sindaco di Solofra Michele Vignola".

"Indizi di un certo rilievo sembrano attestare che i dirigenti di via del Tagliamento starebbero pensando di ricompensare il Responsabile degli Enti Locali del Partito Democratico (Vignola) con la poltrona di vice presidente all’Asi. Se fosse vero ci troveremmo di fronte ad un classico esercizio di politica politicante, di quella politica, tipica dei vecchi partiti, di preoccuparsi degli organigrammi, della distribuzione dei posti di potere, piuttosto che della soluzione dei problemi. Tutto quello che ha riguardato l’attività di Vignola negli ultimi due anni è segnato dal marchio del fallimento. Ma in modo particolare risulta fallimentare il modo in cui ha gestito la delega alle attività produttive del distretto industriale più importante del Mezzogiorno che ha voluto gelosamente tenere per sé, senza però dispiegare né particolare impegno, né dar prova di appropriate competenze. I problemi del distretto industriale di Solofra sono venuti peggiorando in questi ultimi tempi anche perché Vignola ha dimostrato di non sapere come affrontarli adeguatamente. Magari saranno i fatti a smentirci, ma tant’è: oggi l’area industriale di Solofra vive uno dei momenti di difficoltà più oscuri della propria storia. Alla forte recessione che negli ultimi anni ha messo in ginocchio decine e decine di opifici conciari, le ‘non decisioni’ del sindaco Vignola su prospettive e sviluppo, questione acqua e ambiente, rischiano di togliere il gas ai pochi superstiti imprenditori solofrani che quotidianamente investono capitali e speranze nell’ottica di un futuro migliore per i propri dipendenti e dell’intera cittadinanza".

"La gestione Vignola risulta perciò particolarmente fallimentare. Incapace di affrontare insieme agli imprenditori i problemi dello sviluppo, il sindaco si è rinchiuso nel suo orgoglio e invece di collaborare con loro ha eluso tutti gli obblighi che un illuminato amministratore ha nei confronti delle promozione delle attività produttive. Egli ha così deluso gli imprenditori e tradito le aspettative dei lavoratori. Non ha saputo agire come un fattore di unità e di sinergia tra le varie capacità presenti sul territorio. Il distretto è perciò alla paralisi. La promozione del Sindaco equivarrebbe a una vera e propria consacrazione della paralisi. Ma la paralisi non è solo delle attività produttive. Essa si estende ormai alla maggior parte degli aspetti della vita quotidiana sul territorio. Disagio e povertà dominano ormai dove un tempo c’erano opportunità e ricchezza. L’assenza di ogni politica per i giovani ha costretto e costringe i migliori di loro o a emigrare o a rifugiarsi nell’inattività più completa, rischiando in tal caso di esporsi alle tentazioni più terribili. I giovani o scappano, o piombano nella disperazione. L’incapacità di gestire anche i problemi della vita quotidiana sta rendendo sempre più difficile l’esistenza ai cittadini che sono privati anche della più elementari soddisfazioni igieniche, dal momento in cui una fallimentare politica dell’acqua ha fatto sì che larga parte della popolazione non ne possa usufruire con la giusta continuità. Le rotture che ci sono state nella maggioranza, le polemiche con gli ex assessori, dovunque, non si registrano altro che cifre di un fallimento clamoroso. Riteniamo perciò che ove il Pd e l’assemblea dei sindaci procedessero al varo della promozione di un simile sindaco, darebbero l’ennesima riprova del loro distacco dai problemi reali della società".