Tesseramento Pd Avellino, presentato il ricorso per chiedere l'annullamento

Secondo i ricorrenti "La Federazione non ci ha informati che si poteva fare anche cartaceo"

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Avellino.  

La guerra interna al Partito democratico segna un altro capitolo in relazione al tesseramento che si è chiuso ufficilamente lo scorso 31 gennaio. Come annunciato la scorsa settimana è stato presentato il ricorso contro il PD provinciale Irpino per chiedere l’annullamento del tesseramento cartaceo. A firmare il ricorso l'ex assessore Teresa Mele (membro commissione garanzia dimissionaria), Clelia Gambino (membro assemblea provinciale e commissione per il congresso dimissionaria), Massimo Carpentiero (segretario circolo San Potito Ultra), Francesco Russo (segretario circolo Avellino), Ida Grella (membro direzione provinciale e commissione per il tesseramento dimissionaria), Raffaele Iorizzo (egretario circolo Villanova del Battista) e Francesco Capuano (membro direzione provinciale)  esponenti dell'area che fa riferimento all'ex senatore Enzo De Luca. Secondo i ricorrenti il tesseramento cartaceo effettuato dal pd irpino deve essere annullato per illegittimità, violazione delle norme statutarie e dei regolamenti del PD, violazione del codice etico e violazione art. 3 Cost.

Il ricorso è stato inviato al commissario regionale Antonio Misiani, e al partito nazionale.

Ecco i fatti come si sono svolti secondo i firmatari del ricorso. 

"Il partito nazionale ha inviato una comunicazione, nel mese di dicembre 2023, al partito provinciale irpino circa la possibilità di procedere ad effettuare il tesseramento del PD anche nella forma cartacea. La federazione Provinciale di Avellino ha tenuto questa notizia riservata  - scrivono i ricorrenti - e non ha provveduto a divulgarla a tutti i segretari di circolo, affinchè potessero informare i simpatizzanti e militanti nella scelta circa la modalità di adesione. Inoltre, non ha convocato alcuna commissione né alcun organismo (Direzione Provnciale, Segreteria ecc…) per renderli edotti delle comunicazioni nazionali ricevute. Alle sollecitazioni da parte di alcuni componenti delle stesse commissioni si rispondeva che erano in corso approfondimenti. Molti simpatizzanti ed iscritti avevano avuto problemi ad effettuare la propria iscrizione on-line e non avendo saputo di tale possibilità non hanno potuto aderire addirittura al Partito". 

Dal punto di vista giuridico i firmatari evidenziano  che tali atteggiamenti hanno palesemente violato le norme che regolamentano il partito stesso e precisamente l'articolo 9, l'articolo 3 e l'articolo 45 nonché la violazione del codice etico PD e dell'articolo 3 della Costituzione poiché "non informare della possibilità di procedere all’iscrizione al partito anche con il tesseramento cartaceo ha di fatto non garantito il principio di uguaglianza tra tutti i simpatizzanti e militanti del Pd, non garantendo lo stesso diritto a tutti si è di fatto leso il diritto del singolo e si è attuata una disparità di trattamento, per alcuni culminata nella non possibilità di iscrizione" si legge ancora nel ricorso. 

"La caratteristica che da sempre aveva contraddistinto Pd era la partecipazione, il confronto, il dialogo tutte cose che sembrano essere annullate nel PD Provinciale irpino - scrivono i firmatari - La trasparenza e la linearità delle modalità di tesseramento avrebbero migliorato il funzionamento e l’adesione al PD. In assenza di certezza, anche delle stesse regole di funzionamento, e non tenendo conto degli organismi all’interno, la gestione rischia di essere appannaggio dei soli vertici del partito, che vengono così rafforzati a discapito degli altri.Le regole democratiche e la trasparenza sono la base di una legalità senza la quale la politica perde il suo significato, ma soprattutto smarrisce la sua funzione costituzionale. Su questo non può esistere un punto di mediazione. Il fatto che alcuni “meglio informati “ abbiano proceduto al tesseramento cartaceo ed altri segretari di circolo non abbiano neanche avuto la comunicazione della possibilità del tesseramento cartaceo, né quindi comunicazione sulle modalità organizzative dello stesso è un grave abuso. Inoltre bisogna segnalare che l’Ufficio Adesioni-Commissione per il Tesseramento non è mai stata convocata". 

Infine secondo i firmatari "Il ricorso va accolto perché il modus operandi che si è messo in campo contrasta con tutto quanto sopra esposto, ed il PD non può consentire atteggiamenti e comportamenti in palese contrasto con le norme perché contrari e alla propria stessa essenza. Alla luce di quanto sopra espostoTeresa Mele, Clelia Gambino, Massimo Carpentiero,, Francesco Russo, Ida Grella, Raffaele Ottavio Giovanni Iorizzo, Francesco Capuano chiedono l’annullamento del tesseramento cartaceo e che vengano posti in essere gli opportuni provvedimenti".