Galasso: per la Bonatti servono 2 mesi, così tunnel inutile

L'intervista integrale all'ex sindaco oggi su Ottochannel ch 696 digitale terrestre

Dall'impegno in Forza Italia alla sua possibile candidatura alle elezioni Regionali. Ma anche una panoramica sui cantieri: nel corso del mio mandato ne abbiamo realizzati 52 su 56

Avellino.  

di Alessandro Calabrese

Dal Pd all’impegno politico in Forza Italia, passando per Scelta Civica. L’ex sindaco Giuseppe Galasso a tutto campo tra passato, presente e futuro a “La Linea”, la trasmissione di approfondimento politico di Ottochannel che andrà in onda domani sul canale 696 del digitale terrestre alle 14.30 e in replica alle 15.30.

«Nel corso della mia amministrazione siamo riusciti a concludere 52 cantieri su 56 programmati. E quando ho voluto che Corso Vittorio Emanuele fosse pedonalizzato tutti mi hanno dato del pazzo ma poi si sono dovuti ricredere…».

L’intervista concessa da Galasso alla collega Rossella Strianese è partita dal rinnovato impegno in politica con il partito di Berlusconi e le ormai prossime elezioni regionali. «Ho dato la mia disponibilità a partecipare alla competizione - ha chiarito - adesso sarà il coordinamento regionale di Forza Italia a decidere. Al riguardo non ho alcun problema…».

E sulla lunga militanza nel Pd ha detto: «Non cerco rivincite. Ad Avellino ho contribuito a formare questo partito, sono stato tra i suoi fondatori in Irpinia. Poi, quando nel 2009, ho ottenuto la riconferma a sindaco con un grande successo, il 62 per cento delle preferenze, soprattutto di carattere personale, sono cominciate le guerre e gli attacchi contro di me proprio da parte di chi, invece, avrebbe dovuto sostenermi». Da qui la vicenda delle primarie del 2012 e la mancata elezione al Parlamento nonostante le garanzie di autorevoli esponenti nazionali del Pd. «Restare nella casa dei democratici nel capoluogo irpino era diventato un disagio insopportabile. Avevo due scelte davanti a me: o avviare un percorso conflittuale o rompere con il partito… Si può essere moderati anche militando in Forza Italia».

Caustico anche sulla breve parentesi di Scelta Civica. «Ho capito subito che si trattava di una stampella dei democratici…».

Il destino, però, ora lo vede sostenere quello stesso governatore, Stefano Caldoro, tante volte criticato anche aspramente… «È vero - ha ammesso l’ex sindaco - ma quelle critiche erano tese solo ad ottenere finanziamenti per la mia città e 56 milioni di euro non sono stati certo pochi. Con quelli abbiamo realizzato tante opere pubbliche e anche le stesse rotatorie sulla variante. Avviato il Centro per l’Autismo e tante altre cose. Dunque, alla fine, la mia valutazione è stata positiva».

Intanto la città sta soffrendo proprio a causa dei cantieri aperti per le opere non portate a termine. «Per la Bonatti ci vorrebbero due mesi di lavoro e, sinceramente, non so perché ci stanno mettendo tanto. A Piazza Castello la questione è più complessa. Quando andammo a scavare per realizzare i sottoservizi trovammo i detriti di materiali edili sotterrati chissà da quanto tempo…».

Diverso per Galasso anche il discorso sul tunnel. «Oramai ha perso l’utilità per la quale era stato immaginato da Di Nunno e, con qualche modifica, avviato nel corso della mia amministrazione. Senza il parcheggio interrato la sua validità resta solo per bypassare il traffico tra Piazza Kennedy e via Due Principati… Il concorso di idee dal quale era venuto fuori il progetto è stato annullato, forse per creare una discontinuità con il passato. Ma da quello che so il progetto attuale si riduce ad una mera ripavimentazione. Se è così poteva essere anche realizzata a step e permettere la chiusura di Piazza Libertà a tratti, senza creare disagi alla circolazione veicolare».

Infine non poteva mancare una domanda sull’attuale amministrazione, anch’essa targata Pd, che tante difficoltà sta registrando da quando è in carica. «Le responsabilità vanno condivise - ha affermato Galasso - il sindaco deve mettere insieme le varie anime. Invece vedo molta approssimazione e tendenza a giustificare gli errori, magari addossandoli ai predecessori». Colpa che, a microfoni spenti, l’ex sindaco ha imputato allo stesso Paolo Foti, suo compagno di banco al Liceo per ben tre anni. Anche allora, a quanto pare, il primo cittadino aveva un carattere molto insicuro…