Depurazione, Fallimento CGS. Fismic: "Tremano politici e affaristi"

Per il sindacato la sentenza sancisce la fine della prima Repubblica in Irpinia

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Avellino.  

Il fallimento del CGS decretato dal tribunale di Avellino sancisce la fine della prima Repubblica in Irpinia.

Milioni di debiti accumulati in ‘‘gestioni politiche’’ degli ultimi 30 anni Un sistema di potere finalizzato alla clientele politiche per fini elettorali.

Servizi erogati senza farsi pagare, sei milioni di euro della Regione Campania spesi inutilmente per l'ammodernamento tecnologico che invece di rilanciare la depurazione hanno abbassato la capacità produttiva degli impianti.

Questo epilogo era inevitabile dichiara il Segretario della Fismic/ Confsal di Avellino Giuseppe Zaolino, abbiamo in questi anni denunciato la Malagestione che faceva sconti agli imprenditori e tagliava i salari ai lavoratori con anni di ammortizzatori sociali.

Tutti i nodi sono venuti al pettine continua Zaolino, adesso bisogna salvare i 58 lavoratori dell’ Asidep che potrebbero essere coinvolti in una reazione a catena dal fallimento del CGS.

Fismic, Uilm , Fiom e le rispettivi Rsu hanno già chiesto di incontrare il giudice Russolillo per chiarire gli aspetti occupazionali.

Noi conclude Zaolino, siamo pronti a collaborare con la Procura della Repubblica perche’ si faccia piena luce su questa vicenda.

Politici e affaristi dovranno dar cconto di ‘‘tante malefatte’’ perche’ mentre tanti operai rischiano il posto di lavoro alcune persone si sono arricchite speculando.