L'inferno nel carcere di Ariano: tragedia sfiorata solo per un soffio

Trasferiti tutti altrove i detenuti violenti. La ricostruzione del Gau Uilpa polizia penitenziaria

l inferno nel carcere di ariano tragedia sfiorata solo per un soffio

Gau Uilpa: "Gli agenti hanno dimostrato grande spirito di corpo, trattenendosi in servizio anche oltre le 12 ore, ma comunque pronti a fronteggiare eventuali ulteriori criticità"

Ariano Irpino.  

Tregua nel carcere Campanello di Ariano Irpimo, ma situazion e costantemente monitorata dopo l'inferno delle ultime ore. La ricostruzione del Gau Uilpa polizia penitenziaria su quanto accaduto.

"Sembrerebbe che un detenuto abbia tentato di impiccarsi e, all’apertura della camera da parte degli agenti accorsi per prestare soccorso, gli altri reclusi siano riusciti ad impossessarsi delle chiavi aprendo tutte le restanti celle e dando il via ad una vera e propria rivolta.

La sezione detentiva interessata è stata completamente devastata e i detenuti, dopo aver appiccicato anche un incendio, vi si sono barricati all’interno, armandosi di oggetti rudimentali atti ad offendere.
Per far fronte all’evento è stato richiamato in servizio, in piena notte, il personale di polizia penitenziaria.
Si è resa necessaria la mediazione da parte della direttrice del carcere e, successivamente, si è recata sul posto anche il provveditore da Napoli.

I disordini - continua il sindacato - sono poi proseguiti in serata e un nuovo colloquio con la direzione ha portato a placare gli animi, mentre per alcuni detenuti si è provveduto all’immediato trasferimento.

Gli agenti hanno dimostrato grande spirito di corpo, trattenendosi in servizio anche oltre le 12h, ma comunque pronti a fronteggiare eventuali ulteriori criticità".

La segreteria Gau Uilpa polizia penitenziaria ribadisce la necessità di interventi esemplari e criteri decisionali risolutivi nei confronti dei detenuti promotori di rivolte e per coloro che vi abbiano partecipato attivamente, essendo inoltre tali moti collettivi caratterizzati sempre più da una crescente violenza.

C’è bisogno di un deflazionamento della densità detentiva, come nel caso della casa circondariale di Ariano Irpinio che ad oggi conta piú di 330 detenuti su una capienza regolamentare di circa 270 e dove la ricezione di alcuni ospiti, soprattutto se trasferiti da altri Istituti per motivi di ordine e sicurezza, non giova all’attuale drammatica situazione".