Dolce Vita, mercoledì si decide sugli arresti domiciliari per l'ex sindaco Festa

L'ex sindaco Gianluca Festa in Cassazione è difeso dall'avvocato Dario Vannetiello

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Avellino.  

di Paola Iandolo 

Si avvicina l'udienza davanti ai giudici della Corte di Cassazione per l'ex sindaco Festa. L'ex primo cittadino - difeso per il giudizio di legittimità dall'avvocato Dario Vannetiello davanti alla Suprema Corte - sarà dunque costretto ai domiciliari almeno fino al prossimo 18 settembre, quando sono fissate le due udienze relative ai ricorsi in Cassazione contro la prima misura cautelare degli arresti domiciliari emessa il 18 aprile scorso e quello per Saltum, relativa alla seconda ordinanza notificata il 10 luglio. Dunque, mercoledì si discuteranno i due distinti ricorsi. Sarà la VI sezione della Corte di Cassazione a decidere le sorti in ordine alle misure cautelari a carico di Festa. Quattro sono gli esiti che possono maturare:

l'inammissibilità dei ricorsi;

il rigetto dei ricorsi,

l'annullamento delle ordinananze impugnate con rinvio per nuovo giudizio

l'annullamento senza rinvio delle misure cautelari che comporterebbe l'immediata rimessione in libertà dell'ex sindaco. 

La prima misura scattò per il tentativo di depistaggio

Relativamente alla condotta dell'ex sindaco sul depistaggio delle indagini, dagli atti emerge che lo stesso, dopo aver appreso del blitz dei carabinieri nelle stanze dei dirigenti (in data 29 febbraio e 1 marzo 2024), qualche giorno dopo, il 4 marzo, chiama un investigatore privato per avviare operazioni di ricerca di eventuali microspie presso l'ufficio del sindaco, operazioni che dimostrano come Festa, avendo in animo di far sparire il computer e i documenti, volesse accertarsi preventivamente dell'inesistenza di apparecchi che registrassero quanto avveniva all'interno dell'ufficio (tentativo che, tuttavia, non ha sortito l'effetto sperato, atteso che le microspie hanno ripreso interamente l'attività di depistaggio). Il giorno dopo smonta computer e altro materiale informatico e lo carica dentro a degli scatoloni e lo consegna a un uomo, non identificato, all'esterno dell'hotel del la ville. L'ordinanza contiene altri particolari relativi al concorso per vigile urbano. Si cerca di capire se siano state agevolate persone e soprattutto in cambio di cosa...

I presunti episodi corruttivi che hanno fatto scattare la seconda ordinanza degli arresti domiciliari

Sono quattro gli episodi corruttivi contestati ai sei indagati dagli inquirenti di Piazzale De Marsico. A loro avviso l’ex sindaco Festa, l’architetto Guerriero e i tre imprenditori M.C. di Sturno, F.A.C di Guardia dei Lombardi, E.P. di Avellino residente a San Martino Valle Caudina sottoposti a misura si sarebbero accordati per porre in essere un patto corruttivo che prevedeva delle specifiche dazioni di denaro in cambio di appalti per i lavori relativi alla “Riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica-Ambito Bellizzi” e di un “Nuovo Impianto Polivalente S. Pio Pietralcina” oltre ai lavori per la Porta Est. Per questi lavori secondo le ipotesi investigative dopo una prima dazione di cinquemila euro, consegnata dall’imprenditore che si era aggiudicato l’appalto a Fabio Guerriero ne sarebbero stati versati altri ventimila.