Inchiesta Clan Partenio: chiesti due anni e mezzo per due indagati

Minacce a Gnerre, arrivano le richieste di condanne

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Santa Paolina.  

 

 

 di Paola Iandolo 

Due anni e sei mesi di reclusione sono stati richiesti dal pm Anna Frasca  per Renato Freda e Massimo Evangelista, accusati di intralcio alla giustizia aggravato dal metodo mafioso e difesi dagli avvocati Gaetano Aufiero e Patrizio Dello Russo. I due sono finiti alla sbarra degli imputati per le presunte minacce al testimone Alfonso Gnerre di Santa Paolina, contro l'imputato Carlo Dello Russo nel processo al Nuovo Clan Partenio. Il pm antimafia ha chiesto di poter replicare alle arringhe dei difensori e il prossimo 23 ottobre ci sarà la sentenza.

Scarcerazione Evangelista

Per Massimo Evangelista difeso dall’avvocato Gaetano Aufiero nel dicembre scorso è stata annullata la misura degli arresti domiciliari. In quella sede l'aavvocato evidenziò l’inutilizzabilità delle dichiarazioni rese dal testimone in assenza di avvocato.Intanto per i due indagati era stato disposto il giudizio immediato.

Alfonso Gnerre fuggiva dal Nuovo Clan Partenio

Per un lungo periodo di tempo si erano completamente perse le tracce di Alfonso Gnerre, fuggito volontariamente perché vittima di usura. Una volta ritrovato il giovane di Santa Paolina ha racconto agli inquirenti di essere vittima di usura e di aver ricevuto delle minacce per condizionare la sua testimonianza in aula sui presunti sodali. Gnerre ha raccontato che i due Massimo Evangelista e Renato Freda - ritenuti vicini all’organizzazione malavitosa denominata “Nuovo Clan Partenio” - in due distinte occasioni e in piena fase di istruttoria dibattimentale lo avrebbero avvicinato minacciandolo e imponendogli di non presentarsi in udienza qualora citato o comunque di testimoniare il falso a favore degli imputati. Le indagini dei carabinieri hanno consentito di comprendere il reale motivo del suo allontanamento, consentendo, quindi, attraverso accertamenti e svariate attività, l’identificazione dei presunti responsabili nonché al testimone di partecipare regolarmente al processo contro il clan.