di Paola Iandolo
Omicidio Aldo Gioia, stamattina ha preso il via la perizia psichiatrica per i due imputati: Elena Gioia, la figlia del 53enne ucciso a coltellate nella sua abitazione e l’ex fidanzato di Elena, Giovanni Limata. Presenti i consulenti, il dottore Giuseppe Sciaudone nominato dal tribunale di Avellino, il consulente Paolino Cantalupo nominato dall’avvocato Brigida Cesta, difensore dei fratelli della vittima, costituitisi parte civile e Stefano Ferraguti, medico e professore di psicopatia forense nominato dall’avvocato Francesca Sartori, difensore della moglie Liana Ferraioli e dell’altra figlia Francesca Gioia della vittima, costituite parte civile contro Giovanni Limata. Il primo incontro - svoltosi nelle prime ore di oggi pomeriggio – è stato conoscitivo. Si è mostrata molto collaborativa Elena Gioia e il suo colloquio è andato avanti per circa un’ora e un quarto. Meno, l’altro imputato. Il suo colloquio è stato più breve, si è mostrato agitato e provato. Ha chiesto infine di rientrare in cella.
Secondo step della perizia psichiatrica
Il secondo incontro è previsto per il 10 novembre per entrambi gli imputati. Solo successivamente il dottore Sciaudone preparerà la relazione nella quale dovrà chiarire se i due imputati erano pericolosi socialmente quando fu commesso il delitto e se erano affetti da malattie psichiche. Dovrà dunque stabilire se i due imputati erano capaci di intendere e di volere.
Battute finali del processo
Il professore Sciaudone dovrebbe consegnare la sua relazione alla Corte ed alle parti subito dopo le vacanze natalizie. La stessa relazione sarà poi affrontata nel dettaglio nella prossima udienza che si terrà il 25 gennaio 2023. A marzo poi inizierà la discussione ed in primavera inoltrata potrebbe essere emessa la sentenza.