Giovedì 10 febbraio, presso la fermata di autobus studenteschi, si è svolta propaganda antiabortista per convincere le nuove generazioni che l'aborto sia sbagliato. Sono stati distribuiti a studenti e studentesse volantini, in cui l’aborto veniva definito un genocidio legalizzato e i farmaci abortivi venivano definiti pesticidi umani, causa di danni alla madre e morti taciute.
L’Unione degli Studententi, in qualità di sindacato studentesco, e SOMA, l’associazione di solidarietà e mutualismo che opera a favore dei diritti delle donne, hanno preso una netta posizione contro il volantinaggio antiabortista avvenuto nella mattinata di ieri.
“Siamo stufe di vivere in una società che non tutela la libertà di scelta delle donne” -dichiara Chiara Mariconda, coordinatrice di Uds Avellino- “Riscontriamo ostacoli nell’applicazione della legge che garantisce il diritto all’aborto, la legge 194/78, a causa dei tempi troppo lunghi per l’accesso ai servizi e delle frequenti obiezioni di coscienza. L’Italia ha un evidente problema con gli obiettori di coscienza: dall’ultima relazione presentata dal Ministero della Salute emerge che il 67% dei ginecologi nel 2019 sono medici obiettori, con enormi disparità tra le regioni. La percentuale infatti sale all’80% a Bolzano e al 92,3% in Molise. Non tutte le donne dunque sono libere di abortire perché può succedere che vivano in una regione o in una città dove c’è un solo medico obiettore”.
“Ciò che è successo alla fermata dell’autobus non è il primo degli inaccettabili episodi” -aggiunge Sara Plutino, attivista di SOMA- “Diffondere informazioni errate riguardo l’IVG - interruzione di gravidanza - e usare parole come “genocidio”, rivolgendosi in particolare a un pubblico giovanile, è un atto irresponasbile e meschino, oltre che illegale. Ciò che fa ancora più rabbia è la consapevolezza che nella nostra provincia i servizi di prossimità, informazione e formazione rispetto alla prevenzione, l’educazione sessuale e la conoscenza del proprio corpo siano stati completamente smantellati. Chiediamo alle istituzioni sia ASL che il Comune di fare presto a restituire alla città due Consultori funzionanti come la legge prevede”.
“Non è possibile che si facciano campagne anti-aborto e disinformazione sul tema davanti alle scuole” -conclude Anita Maglio, responsabile organizzazione di Uds Avellino- “Le tematiche transfemministe, come questa dell’aborto, dovrebbero essere trattate a scuola su un piano scientifico e con l’obiettivo di trasmettere alla comunità studentesca l’importanza della libertà di scelta sul proprio corpo. Di aborto si parla ancora poco, in Italia il diritto all’aborto è un diritto a metà e sono troppe le donne che ricorrono alla clandestinità abortiva: le stime del Ministero riferite agli anni 2019/2020 parlano di un numero compreso tra i 10.000 e i 13.000 e lo definiscono un fanomeno stabile nel tempo. Basta racconti scorretti e moralistici, basta obiettori di coscienza negli ospedali, vogliamo un aborto libero e sicuro”.