Nel valzer delle panchine di serie A, il suo nome è stato accostato alle principali squadre italiane. Alla fine Siniša Mihajlovic potrebbe tornare alla Lazio per sostituire Simone Inzaghi. Ma in attesa di decidere il suo futuro, l'allenatore del Bologna ha fatto tappa a Cava de' Tirreni dove ha ricevuto il premio Rino Santin, dedicato al compianto allenatore che fece grande la Cavese. «Sono molto felice di essere qui», ha detto il tecnico ai microfoni di Ottochannel 696. «Ho ringarziato la città e il sindaco per l'accoglienza, per l'invito e per questo premio. È la prima volta che vengo a Cava de' Tirreni nonostante ho quattro dei miei collaboratori che sono di qui. Se sarò invitato nuovamente, verrò volentieri», ha sottolineato Mihajlovic che, pur dribblando le domande sul suo futuro, ha dato un piccolo indizio. A chi gli chiedeva se fosse benaugurante che prima di lui il premio Santin era stato assegnato ai fratelli Inzaghi, Mihajlovic ha risposto: «Dipende a quale fratello pensi. Se pensi a Pippo, no. Se pensi a Simone, magari sì...»
Alla platea del complesso monumentale di San Giovanni, Mihajlovic ha svelato anche un retroscena che risale a qualche anno fa quando fu vicino alla panchina del Napoli. «Non c'era l'accordo. Ci siamo visti ma non a cena, non abbiamo mangiato e non c'è mai stato accordo».
Il tecnico, inoltre, ha parlato di come ha vinto la partita della vita, dando un calcio alla leucemia. «Capisci che solo combattendo e avendo voglia di vivere e di combatttere, ce la puoi fare, naturalmente aiutandoti con i dottori. Perché io potevo fare qualsiasi cosa ma la medicina comunque è andata avanti e mi hanno salvato».