Salernitana, il numero 90 ha il sapore della speranza: Cerri è già leader

Il centravanti old-style è partito col botto. E in cuor suo sogna una rimonta playoff

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Salerno.  

Dal numero della “paura” a quello della speranza per la salvezza. La Salernitana rovescia anche le tradizioni della smorfia e ora si affida al numero 90 di Alberto Cerri per tirarsi fuori dalla zona retrocessione e chissà, sognare anche qualcosa in più. Desiderio espresso proprio dall’attaccante parmense nel post Sassuolo, quando parlò “di possibilità playoff guardando la rosa a disposizione di mister Breda”. Qualche timido sorriso strappato in sala stampa ma la fotografia ideale per certificare la volontà dell’attaccante in prestito dal Como di rilanciarsi all'ombra dell'Arechi dopo un semestre in chiaroscuro e dare nuova linfa alla stagione granata.

In 180 minuti ha praticamente cancellato i patimenti e le sofferenze di una squadra costretta per sei mesi di campionato a fare i conti con il tallone d’Achille dell’attacco. Dal mancato fiuto del gol di Simy al poco mestiere di Wlodarczyk passando per l’attesa (vana) di riavere Torregrossa al top. Tra le priorità indicate da Valentini e Breda prima di dire “sì” al progetto Salernitana la necessità di avere subito un bomber. Cerri. Già trattato dal precedente direttore sportivo Petrachi, non ha cambiato idea dopo la rivoluzione tecnica post-Catanzaro e ha detto sì al progetto granata.

L’apporto è sotto gli occhi di tutti: tre gol fra Sassuolo e Reggiana, lo status di rigorista a sottolineare lo spirito di leader, la personalità nello spiazzare Bardi con freddezza al minuto 100 e “con tutta Salerno sulle spalle” a testimoniarne il carattere e la personalità. Centravanti old-style per caratteristiche fisiche ma soprattutto per le qualità morali, evidenziate dal suo atteggiamento in campo: coordina i movimenti offensivi della squadra, sa consigliare ai compagni quando accelerare e quando invece rallentare i ritmi della partita. Che ora sanno di avere un riferimento lì davanti, in grado di giocare da reparto e soprattutto far paura. E soprattutto realizzare gol pesanti.