La volontà di regalare gli ultimi ritocchi a Roberto Breda ma soprattutto la necessità di sfoltire una rosa extralarge. Mentre la Salernitana si gode ancora qualche ora di riposo dopo la bella e fondamentale vittoria sulla Reggiana, per il direttore sportivo Valentini ora è il momento di accelerare sul mercato. La priorità sono soprattutto le uscite, non solo per permettere a Breda di non dover fare i conti con tanti esuberi in settimana, ma anche per lasciare spazio a qualche possibile arrivo last-minute. Gli occhi sono soprattutto sull’attacco. Valentini deve virare su nuovi obiettivi dopo il ko pesante di Tutino (frattura del malleolo e stop di tre mesi). Antiste del Sassuolo è opzione concreta ma non la preferita. Piace più Moro che è ambito da mezza serie B. La Sampdoria propone Borini, fuori dai piani tattici di Semplici. La Salernitana propone ai doriani Soriano ma pensa anche a come liberarsi di Simy, Wlodarczyk (si aspetta il via libera dello Sturm Graz al ritorno in Austria del polacco) e Torregrossa.
In mezzo al campo il grande obiettivo resta Saric ma il Palermo resta rigido sulla richiesta milionaria di prestito oneroso con obbligo di riscatto. Condizioni che vietano una definizione dell’affare. La Salernitana però deve fare i conti con le posizioni di Maggiore, Hrustic e Tello, in particolare quelle degli ultimi due fuori dal progetto tecnico di Breda. Al numero esoso di uscite bisogna aggiungere anche per Kallon non arrivano offerte dalla serie B, così come per Dalmonte mancano acquirenti in serie C.
Per Jaroszynski, già in campo con Cracovia e Salernitana in stagione e quindi impossibilitato ad un nuovo tesseramento, è difficile un ritorno in Polonia. Valentini però resta in pole position per Marcandalli della Reggiana mentre viene proposto Dalle Mura dal Cosenza. Servirà però l'addio di Velthuis, pronto a ritornare allo Sparta Rotterdam. E poi c’è il rebus portiere: Sepe non è apparso sicuro e sereno, Breda lo ha accarezzato in conferenza stampa ma tutto dipenderà dalla volontà del capitano. Le piste Joronen (Venezia) e Paleari (Torino) restano sempre in piedi seppur difficilissima da concretizzare.