Il Comune batte cassa, 51 milioni di anticipazioni

La richiesta alla Tesoreria comunale per le retribuzioni dei dipendenti e delle rate dei mutui

Salerno.  

Un’anticipazione di cassa di poco superiore ai 51 milioni d’euro, il Comune di Salerno batte cassa con la Tesoreria comunale. Continua la richiesta di finanziamenti da parte dell’Ente di via Roma, con la stretta derivata da trasferimenti statali sempre più esigui. Ed ecco che anche per quest’anno il Comune di Salerno si ritrova a richiedere la ormai classica anticipazione straordinaria per “pagamenti urgenti ed indilazionabili (quali la retribuzione al personale dipendente, pagamento delle rate di mutui e prestiti, etc)”.

Da qui l’approvazione lo scorso 12 dicembre in seduta di Giunta con l’amministrazione comunale che, secondo Legge, si appresta a richiedere “i 3/12 dell’ammontare dei primi tre titoli delle entrate accertate dal penultimo bilancio comunale”. Conto matematico, dunque, con l’ultimo rendiconto di gestione del Comune di Salerno, quello del 2015 per intenderci, che registrava come entrate Tributarie, extratributarie e da contributi una cifra di poco superiore ai 200 milioni. Nel dettaglio 204.337.939,21 euro con i 3/12 che portano alla cifra di 51.084.484,80 euro come anticipazione massima richiedibile al Banco di Napoli.

Il tutto secondo le condizioni e convenzioni stabilite in precedenza con la Tesoreria comunale, con lo stesso Banco di Napoli che potrà rientrare “all’atto dell’incasso delle somme afferenti ai primi tre titoli di bilancio d’entrata nonché delle somme erogate dal Ministero dell’Interno per trasferimenti statali. Tali entrate restano vincolate a favore del Tesoriere”. Non solo, secondo la delibera licenziata in Giunta, qualora “il rientro come sopra previsto non si verificasse alla scadenza dell’operazione, il Tesoriere rimane autorizzato a rivalersi su tutte le entrate del Comune non altrimenti vincolate”. Operazione usuale comunque, soprattutto negli ultimi anni in via Roma. Nel frattempo, i salari del personale dipendente sono salvi. 

 

Antonio Roma