"La Costiera? Zona rossa al contrario per attrarre turisti"

La proposta al Governo: "Luoghi iperprotetti, con controlli in entrata e in uscita"

la costiera zona rossa al contrario per attrarre turisti
Salerno.  

"Il turismo è settore in ginocchio. Serviranno interventi di sistema, su tasse ed investimenti, e misure sperimentali per l’emergenza. Ci sono, in Campania e nel salernitano, zone che vivono quasi esclusivamente con il turismo straniero, americano, europeo ed intercontinentale. Per queste zone è possibile immaginare e costruire interventi ad hoc”. Lo sottolineano il giornalista Gaetano Amatruda, dell’associazione "Andare Avanti"e Luca Lamberti, imprenditore turistico. 

"Per alcune zone della Campania e della provincia di Salerno si pensi - dicono - a zone rosse al contrario. La Regione si mobiliti con le necessarie intese con il Governo. Potrebbe valere per Capri o alcune zone della penisola sorrentina e sicuramente, per le sue particolari caratteristiche, per la costiera amalfitana. Per altre località salernitane previa intesa con sindaci ed associazioni di categoria. Serve un messaggio alla comunità internazionale soprattutto. La costiera amalfitana - rilanciano - sia luogo iperprotetto, con controlli in entrata ed uscita. Con serie limitazioni alle visite di passaggio. Si metta in campo ogni utile iniziativa per dire al Mondo che qui ci sarà una zona speciale, con presidi di controllo medico, con le più moderne tecnologie di prevenzione e monitoraggio".

Non solo. "Si avvi una operazione di interventi concreti e di marketing spinto per dire che la Divina sarà - aggiungono - il luogo non solo più bello da visitare ma, quest’anno, anche il più sicuro". Per Lamberti ed Amatruda restano efficaci le misure proposte dal centrodestra e Forza Italia in particolare per il settore. "Serve liquidità per il settore - ricordano - con la formula del fondo perduto, l’abbattimento del cuneo fiscale, la deducibilità delle vacanze,  un credito di imposta ed ancora lo stop alla direttiva Bolkestein e la proroga delle concessioni balneari fini al 2033".