Il Museo dello Sbarco e Salerno Capitale si prepara a chiudere i battenti. Nessuna soluazione trovata per la struttura di via Clark, nonostante l'appello degli scorsi mesi e la convocazione dell'associazione che gestisce la struttura al Comune di Salerno. Nel corso della riunione, rbadendo l'importante ruolo culturale e di memoria storica del Museo per la città di Salerno, era stata avanzata l'ipotesi del suo trasferimento in una struttura più prestigiosa, quale il Forte La Carnale. Ma la vicenda si è conclusa con un "nulla di fatto".
Ad annunciare la decisione i vertici della struttura, via social:
"Dopo due mesi di assoluto silenzio dalla convocazione delle commissioni cultura e turismo del comune di Salerno in cui siamo stati convocati e dove ci è stato promesso di tutto e di più, non essendovi stata alcuna risposta, abbiamo chiesto spiegazioni e ci è stato detto di rivolgerci al nuovo consigliere alla cultura del sindaco che, incontrato e sollecitato a una risposta è rimasto in perfetto silenzio (confermandoci che il silenzio, in questo caso è più rumoroso di qualsiasi risposta).
Ulteriori problemi li abbiamo dalle restrizioni che ci vengono imposte per l'utilizzo degli spazi esterni nel luogo ove è collocato attualmente il museo. Stando così le cose, il museo dello sbarco e salerno capitale "nell'impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria" non potrà più continuare la propria vita a Salerno. la citazione parziale del proclama di Badoglio dell'8 settembre 1943 che annuncia la resa e l'armistizio agli alleati non è da parte nostra né un armistizio né una resa, ma desideriamo continuare anche in luoghi diversi la nostra ormai decennale vita, avendo, anche, la prospettiva del prossimo 80° anniversario dell'Operation Avalanche", lo sfogo del presidente del Parco della Memoria della Campania Nicola Oddati e il professor Antonio Palo.
In merito alla vicenda si è espressa anche Claudia Pecoraro, consigliera comunale in quota M5S.
"Questa è solo l’ultima dimostrazione dell’interesse che questa amministrazione comunale “riserva” alla Cultura e alla Storia. Prendiamo atto ancora una volta che quando non si parla di Luci d’Artista i proclami sono puntualmente disattesi, gettati al vento - l'attacco - È impossibile nascondere l’amarezza pensando di crescere un figlio in una città che mette puntualmente all’ultimo posto nelle proprie priorità politiche e progettuali valori come la Cultura e la Storia.
Una città che si presenta alle Fiera del Turismo presentando sempre e solo Luci d’Artista, senza neanche condividere il programma dei prossimi anni nella Commissione Consiliare apposita. Decine di post riservati a un evento che di culturale non ha praticamente nulla, oltre che ai leitmotiv ripetuti testardamente per avere facili consensi, Piazza della Libertà, le navi da crociera, e la Salernitana (senza nemmeno un accenno però ai lavori mai terminati che ci costringono ancora oggi a vedere un settore chiuso al pubblico, unico caso in Italia). Nessuna azione concreta è stata posta in essere per provare a salvare un patrimonio cittadino inestimabile, solo silenzio assordante. Lo stesso silenzio che i salernitani e le salernitane si ritrovano a dover incassare quando si parla di parchi chiusi, di strade invase da topi e blatte, di un centro storico trascurato da anni. Un’altra sconfitta che paga un’intera comunità, ma che ha i soliti responsabili", conclude la consigliera.