Salvata da un pescatore di Salerno, la tartaruga Nicolantonio torna in mare

L'esemplare maschio è stato curato dal Turtle Point di Portici. Oggi un nuovo incontro a Maiori

salvata da un pescatore di salerno la tartaruga nicolantonio torna in mare
Salerno.  

Venne trovata, lo scorso 4 aprile nella rete da pesca di un pescatore di Salerno. Nicolantonio, la tartaruga che lottava tra la vita e la morte, è guarita e ieri mattina è ritornata libera nel suo mare, dalla spiaggia di Meta di Sorrento.

Si tratta di un esemplare maschio, curato dal Turtle Point di Portici. La tartaruga recuperata il mese scorso in fin di vita dallo staff dell'Area Marina Protetta di Punta Campanella è stata ribattezzata Nicolantonio. Si tratta di un esemplare molto importante per la conservazione della specie perché in età riproduttiva.

Il 4 Aprile, un pescatore di Salerno, Antonio De Mai, se l'era ritrovato nella rete da pesca e aveva contattato lo staff di Punta Campanella, da anni impegnato nel recupero e nel salvataggio delle Caretta Caretta, soprattutto nel golfo di Salerno. Gli esperti dell'Area Marina Protetta hanno subito accertato la gravità delle condizioni della tartaruga: era immobile, in uno stato apparentemente comatoso, non reagiva ad alcuno stimolo.

È stato subito disposto il trasferimento presso il Turtle Point della Stazione Zoologica Anton Dohrn. Qui gli accertamenti hanno confermato la prima ipotesi: embolia. Una malattia da decompressione, spesso associata alla cattura accidentale in reti da pesca. Si tratta di una sindrome che consegue alla formazione di emboli, come accade ai sub quando risalgono in superficie senza rispettare le tappe di decompressione.

"Per questo è importante non ributtarle in mare quando vengono ritrovate nelle reti da pesca. Significa condannarle ad una morte quasi certa. Bisogna invece contattare le strutture di riferimento e le autorità" l'appello dal Turtle Point e dall'Amp Punta Campanella.

Nicolantonio è stato fortunato, grazie alla sensibilità del pescatore che l'ha ritrovato. Ha risposto bene alle prime cure, ad opera del veterinario del Turtle Point di Portici, Andrea Affuso, e piano piano si è ripreso. Dopo una decina di giorni era fuori pericolo.

Ora la ritrovata libertà, partendo dal mare della penisola sorrentina, nell'ambito di un'iniziativa organizzata dall'Amp Punta Campanella e dalla Stazione Zoologica A.Dohrn. La tartaruga, infatti, è stata liberata dopo una mattinata di informazione e sensibilizzazione per gli stabilimenti balneari di Meta e per i bambini delle scuole primarie. 
Oggi un nuovo incontro a Maiori, per spiegare agli operatori balneari, ai bambini e ai bagnanti come riconoscere e individuare le tracce di una nidificazione.

Presenti all'iniziativa di ieri mattina anche il Consigliere Regionale Luigi Cirillo, che ha annunciato la presentazione di un nuovo emendamento per finanziare il Centro di Primo Soccorso per tartarughe marine a Massa Lubrense, il sindaco di Meta e Consigliere Metropolitano, Giuseppe Tito , il Presidente dell'Amp Punta Campanella, Lucio Cacace e i comandanti Valerio Massimo Acanfora e Marco Caputo della Capitaneria di Porto.

Obiettivo dell'evento, spiegare agli operatori balneari, ai bagnanti e ai più giovani come riconoscere e individuare eventuali tracce della presenza di un nido di tartaruga sulla spiaggia. La stagione delle nidificazioni è ormai alle porte. Il gruppo di monitoraggio delle spiagge campane- Caretta in Vista- di cui fa parte anche l'AMP Punta Campanella, da giugno comincerà a pattugliare le spiagge, soprattutto quelle sabbiose del Cilento e dell'area di Castelvolturno, in cerca di tracce e di nidi. Dall'Amp rinnovano l'appello: si cercano ancora volontari.