Il Comune che vieta l'ingresso alla stampa e la sindrome del fortino assediato

Salerno, porte sbarrate ai giornalisti: la "casa di vetro" si mostra invece di cemento armato

il comune che vieta l ingresso alla stampa e la sindrome del fortino assediato
Salerno.  

E’ la sindrome del fortino assediato, del maniero circondato dai nemici che alza il ponte levatoio e prova a resistere. Difficile sfuggire ad un’immagine simile dopo aver assistito questa mattina al divieto imposto ai giornalisti da parte del Comune di Salerno di accedere all’edificio.

Ma all’esterno non ci sono trabucchi né catapulte, ma solo microfoni e taccuini. «Se non avete appuntamento non potete salire», la sostanza del messaggio consegnato dai vigili all’ingresso. Per i caschi bianchi, invece del solito sorriso, la necessità di bloccare gli operatori dell’informazione.

Si fanno dunque ancora più strette le maglie di palazzo di città, terremotato dall’inchiesta giudiziaria all’indomani del voto. Quello che doveva essere un trionfale secondo mandato, si è dimostrato un incubo - almeno per ora - per il sindaco Vincenzo Napoli.

Il primo cittadino da giorni è trincerato nel silenzio più assoluto e non rilascia dichiarazioni. Ora, questo giro di chiavistello al portone del municipio che lascia presagire quanto plumbeo sia il clima all’interno del palazzo.

Una porta in faccia sbattuta ai salernitani, preoccupati per quello che sta accadendo e può accadere.

«Inevitabile il collegamento con l’inchiesta che vede coinvolti il Comune e le cooperative sociali. Ma il problema non si risolve sbarrando il portone», l’efficace sintesi del presidente dell’ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, intervenuto sulla vicenda.

Oggi al lavoro c’era la giunta appena varata da Vincenzo Napoli. Tra i primi impegni rivendicati dall’assessore alla trasparenza e alla sicurezza, Claudio Tringali, quello di fare del Comune «una casa di vetro». Ad oggi, però, sembra più un muro di cemento armato.