Conte: "A Venezia come una finale Mondiale. Non pensiamo a Atalanta-Inter"

L'allenatore del Napoli in conferenza stampa: "Domani serve una grande prestazione. Torna Anguissa"

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Napoli.  

Il punto della situazione poco prima della partenza per Venezia. Il Napoli è atteso dalla difficile sfida di oggi in casa del Venezia. Un appuntamento cruciale, soprattutto se si guarda allo scontro diretto di stasera tra Atalanta e Inter

Come stanno gli infortunati?
«Mazzocchi e Anguissa sono convocati. Neres lo vedremo dopo la sosta»

Che insidie dà il Venezia?
«Tutte le partite in Serie A nascono delle insidie. Penso anche a Inter-Monza per far capire che non c’è niente di scontato. Affronteremo una squadra in salute, che si giocherà le sue carte per la salvezza. Mi aspetto una grande gara e ci serve una grande. Mi aspetto questo dalla nostra partita».

Una sfida per lo scudetto?
«Quello che abbiamo costruito lo abbiamo fatto su noi stessi. Mettendoci i paraocchi e proseguendo sulla nostra strada. È questo che dobbiamo continuare a fare, andare avanti senza guardare altrove mettendoci i paraocchi».

Lukaku sta sfoderando prestazioni positive in serie. E con Raspadori c’è un’ulteriore crescita
«Avere qualcuno a fianco può sgravare un po’ il compito di prima punta. Da Lukaku mi aspetto da lui che possa migliorare e che possa fare qualcosa di più ancora».

Cosa conta di più in queste ultime 10 giornate?
«Avere la possibilità di allenare questi ragazzi tutti i giorni mi dà la possibilità di trovare sempre una soluzione. Siamo stati bravi a trovare sempre la soluzione. Conterà tutto da qui in avanti, ma io non guardo le prossime 10 partite, guardo alla prossima. Quella contro il Venezia sarà come una finale mondiale. Sarà una partita molto difficile, contro una squadra che cercherà di rubarci l’idea. Tante squadre, anche forti, hanno avuto difficoltà lì, penso all’Inter o alla Lazio. Dobbiamo fare una grande partita».

5 napoletani convocati da Spalletti, non capitava dagli anni '90. Un motivo d'orgoglio in più?
"Sicuramente, se possiamo dare una mano alla nazionale con i nostri calciatori è motivo d'orgoglio e soddisfazione. Diciamo che Meret, Di Lorenzo, Buongiorno e Raspadori erano stati già convocati, Politano è stato richiamato frutto del buon campionato che sta facendo anche se pure da lui mi aspetto qualcosa di più, lui lo sa benissimo. E' motivo di soddisfazione però".

In prima pagina su Tuttosport il sondaggio con lei preferito per la Juve, ma non è libero. I napoletani sono interdetti, cosa risponde?
"Io non devo rispondere a nessuno, sono giochi mediatici, è arte in Italia. Qualsiasi risposta posso creare qualcosa... sono giochi mediatici, ci stanno, e niente. Ne prendo atto".

 E' più difficile preparare la gara contro l'Inter capolista o contro una squadra che deve salvarsi? La scossa quanto è stata sentita dai ragazzi?
"Quando arrivi nell'ultimo terzo di campionato tutte le partite diventano più difficili, si intravedono gli obiettivi, la pressione, lo stress è più alto, non cambia nulla giocare contro una squadra che punta a vincere con altre che devono salvarsi. Tutto dipende da noi, da come le affronteremo, quello che dico sempre e non mi stancherò mai di ripetere è che le partite si possono anche perdere ma gli altri devono dimostrare di essere stati più forti tatticamente e qualitativamente, ma non possiamo venire sconfitti sul desiderio e la voglia di vincere. Mai secondi a nessuno. Sul terremoto... ci sono queste scosse. Io non ne ho sentita neanche una ad essere onesto. Mi ha chiamato mia moglie, è successo di notte, ma speriamo siano sempre cose di assestamento perché ci sono sempre state".