Mentre si preparano gli ennesimi festeggiamenti per lo scudetto, i prossimi previsti il 4 giugno allo stadio Maradona, e con ancora tre partite di campionato da giocare, il Napoli deve fare i conti con un futuro che sembra incerto più che mai. Si moltiplicano, ormai, le voci di un addio dell'allenatore Luciano Spalletti. Il silenzio del presidente De Laurentiis, che nella conferenza di presentazione del ritiro a Dimaro ha chiesto di non commentare la vicenda, purtroppo non aiuta a placare i rumours di un addio dell'allenatore, che nonostante abbia un anno di contratto sarebbe pronto a lasciare firmando le dimissioni. Divergenze nate con la proprietà a seguito della ormai famosa "pec", con cui il Napoli ha obbligato Spalletti al prolungamento del contratto.
Un atto legittimo e previsto nel contratto firmato nel 2021, ma evidentemente il tecnico toscano voleva parlare di rinnovo direttamente col presidente, lasciando da parte la clausola per il rinnovo a discrezione della società. Non sembra una questione insanabile, anche perché Spalletti avrebbe già avuto una proposta per un nuovo contratto biennale con aumento dello stipendio. Eppure, la questione non dovrebbe essere economica: il tecnico potrebbe ritenere completo il suo lavoro, ipotizzando una permanenza solo con forti garanzie. Evidentemente, il possibile addio del ds Giuntoli, tentato dalla Juventus, e la clausola rescissoria di Kim, altro possibile partente, non incoraggiano Spalletti a rimanere andando incontro alle pressioni di una piazza che chiede l'apertura di un ciclo vincente. Presto per fare i nomi di sostituti, ma De Laurentiis apprezzerebbe Italiano, Dionisi, Benitez, Conte e De Zerbi per una eventuale successione.