La semifinale di ritorno di coppa Italia tra Inter e Juventus è stata segnata dalla solomonica presenza del "miglior arbitro italiano", quel Daniele Doveri da Volterra, nato supponente e mediocre e assurto chi sa come, chi sa perchè, a re dei fischietti tricolori (immaginate gli altri). Il bello è che questi dubbi esempi di imparzialità li esportiamo pure, in Europa e nel mondo, ma forse altrove godono di una "libertà" che qui si sognano.
Due fallacci juventini nei primi 10 minuti non sanzionati col cartellino giallo e un ghigno esplicativo al gol nerazzurro ci dicono chi sono.