Quella di Alessandro Sibilio è stata una crescita esponenziale. Il 2021 resterà nella storia della sua carriera come l’anno della svolta. Quello in cui è diventato grande e ha mostrato al mondo di essere tra i migliori nei 400 ostacoli. Specialità tanto affascinante quanto complicata che il napoletano ha imparato a domare, a gestire con intelligenza. A gennaio nessuno avrebbe immaginato di poterlo vedere in una finale Olimpica, e che finale!
Il percorso del ragazzo delle Fiamme Gialle è stato veramente esaltante. Dopo grandi cose fatte nelle categorie giovanili, era mancato l’immediato salto di qualità. Uno step che è arrivato comunque al momento giusto nella stagione più importante. Si è visto fin dalle prime gare che la musica era cambiata. Dalla ritmica di corsa all’attacco degli ostacoli, Sibilio è parso subito sicuro, deciso, elegante, a tratti dominante come agli Europei under 23 a Tallin. A Rovereto era sceso per la prima volta sotto i 49 secondi, nella competizione continentale ha fatto addirittura meglio correndo uno straordinario 48’’42.
La medaglia d’oro gli ha permesso anche di essere presente a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio Mario Draghi in una storica giornata di premiazioni con Matteo Berrettini reduce da Wimbledon e la Nazionale di calcio fresca vincitrice della finale degli Europei a Wembley contro gli inglesi. Momento fantastico che Sibilio ha vissuto intensamente come ha fatto con le Olimpiadi. Gareggiare sotto il sacro fuoco di Olimpia era il sogno di una vita che è stato realizzato in grande stile. Il napoletano non si è accontentato di fare presenza ma ha addirittura conquistato la finale. I tempi? Ancora una volta Sibilio si è superato. Ha corso addirittura sotto il muro dei 48 secondi. Il suo 47’’93 è la prestazione più vicina al record italiano di Fabrizio Mori, campione del mondo a Siviglia ‘99 che durante l’inverno qualche consiglio a Sibilio lo aveva dato. Il campione delle Fiamme Gialle ha caratteristiche simili a quelle del livornese: partenza controllata e rettilineo finale a tutto gas. Tattica di gara che gli ha consentito di prendere parte ad una finale stellare vinta da quel fenomeno che risponde al nome di Karsten Warholm, norvegese capace di correre in 45"94 migliorando anche il suo precedente record del mondo.
E’ stata una gara storica, la più veloce di sempre, dove Sibilio è giunto ottavo prendendo appunti per il futuro. L’olimpiade del napoletano è stata eccezionale anche nella staffetta 4x400 dove il quartetto è giunto in finale e senza qualche piccolo errore poteva addirittura provare a giocarsi una medaglia. L’appuntamento però è per il futuro prossimo. Le occasioni non mancheranno. Sibilio ha soli 22 anni e il prossimo anno sono in programma i Mondiali di Eugene negli Usa e gli Europei a Monaco. Appuntamenti in cui bisognerà essere protagonisti perché è il momento giusto per entrare in maniera definitiva tra i grandissimi della specialità.