Mourinho alla Roma, possibile effetto domino per il Napoli

Intanto, Gattuso potrebbe puntare su un jolly per sopperire all'emergenza in difesa

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Napoli.  

Mourinho alla Roma. Non si parla d'altro. Lo Special One è tornato nel pieno del suo stile in Italia, nel calcio italiano, che aveva salutato da protagonista incontrastato e indiscusso guidando l'Inter del triplete sino allo storico trionfo in Champions League, nella magica notte del 22 maggio 2010, al “Bernabeu”: 2-0 al Bayern Monaco. La notizia non ha lasciato indifferente neppure De Laurentiis, a quanto si vocifera spiazzato al pari di tutti per l'operazione lampo condotta dai giallorossi, che hanno salutato Fonseca e abbracciato l'allenatore portoghese più importante e vincente di sempre. L'asticella si alza, così, indirettamente, pure gli azzurri, che sono alla ricerca dell'erede di Gattuso. Spalletti, che predilige 4-2-3-1, resta in pole position anche perché darebbe la possibilità di una continuità tattica in grado di appagare il desiderio dello spogliatoio di non gettare via il lavoro fatto in stagione con Ringhio, ma occhio all'effetto domino ingenerato proprio dall'arrivo di Mourinho nella Capitale. E sì, perché su quella panchina sembrava ormai destinato ad accomodarsi Sarri, che ora torna, invece, in auge per lo scranno partenopeo. Più defilati gli emergenti Juric, Italiano, De Zerbi e Dionisi. Si vedrà. Intanto, c'è una volata Champions da condurre in porto. Koulibaly e Maksimovic, rispettivamente alle prese con un infortunio muscolare e il Covid, hanno concluso anzitempo la propria stagione, salvo recuperi a tempi di record. Di Lorenzo centrale può essere il jolly da giocare per sopperire all'emergenza, con i soli Manolas e Rrhamani a disposizione per agire nel cuore del pacchetto arretrato.