Gattuso non resterà. La frittata è stata cucinata dopo la sconfitta contro l'Hellas Verona. Il rinnovo finito in un cassetto, i sondaggi con altri allenatori, l'esonero che sembrava imminente, nonostante una squadra stravolta da Covid e infortuni, lo sfogo in conferenza e il silenzio stampa successivo imposto dalla società: il film di una separazione annunciata, che ha spinto il Napoli a iniziare il casting per l'allenatore da cui ripartire dopo che, a fine stagione, il tecnico saluterà augurandosi di lasciare in eredità qualificazione in Champions League e rimpianti per come De Laurentiis ha gestito il rapporto. Ma, mentre si intensificano i contatti con Spalletti, la squadra non ha dubbi su chi vorrebbe alla propria guida: Gattuso. Insigne e compagni sono pronti a comunicare il proprio desiderio di continuare a lavorare con “Ringhio”. Difficilmente basterà per sbloccare l'impasse, anche perché a fronte dei segnali distensivi, lanciati dal presidente, l'orgoglio del mister non sembra lasciare spiragli a riaperture. Lo spogliatoio non vuole gettar via il percorso iniziato con Gattuso, condizionato dalle defezioni; ripartire da zero, ricominciare daccapo. Cinque partite per essere protagonisti nell'Europa che conta, poi il gruppo tornerà alla carica, obiettivo raggiunto in mano, per cercare di mediare una pace che appare alla stregua di una missione impossibile. Intanto, il Napoli si è schierato ed è pienamente con Gattuso.
Napoli, ecco perché lo spogliatoio vuole che Gattuso resti
L'addio a fine stagione è pressoché certo, ma Insigne e compagni proveranno a evitarlo così
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