La firma per attivare il “Patto” che scongiura il dissesto del comune di Napoli avverrà proprio nel capoluogo campano, martedi 29 marzo e sarà l'occasione per la prima missione istituzionale del premier Mario Draghi nella capitale del Sud.
Il patto porterà immediatamente un primo finanziamento di 54 milioni sul 2022. Risorse a fondo perduto da Roma, che serviranno come l’ossigeno per approvare entro fine maggio il bilancio di inizio dell’era Manfredi. L'accordo prevede lo stanziamento di 1,2 miliardi di euro per Napoli da qui al 2042: 20 anni per salvare una città che ha una esposizione finanziaria di quasi 5 miliardi. È tutto stabilito nell’ultima legge di bilancio votata dal parlamento, in soccorso di 4 città sull’orlo del dissesto: oltre Napoli, Torino, Palermo, Reggio Calabria. Soldi che verranno inviati anno per anno, entro il 31 marzo.
“Il fatto che il presidente del Consiglio venga a Napoli a firmare il Patto è un segno molto significativo per la città. Significa che Napoli è tornata al centro dell'attenzione nazionale, come merita". Così il sindaco Gaetano Manfredi, questa mattina alla Pontificia Facoltà teologica dell'Italia meridionale per l'incontro sulla camorra voluto dall'arcivescovo don Mimmo Battaglia. Manfredi ha sottolineato come il patto rappresenta "un'occasione per ripartire. Adesso dobbiamo parlare di sviluppo, di rilancio, di miglioramento della qualità della vita nella città, di occasioni e opportunità per i nostri giovani. E' una nuova fase e dobbiamo essere all'altezza di questa grande sfida". Sul rapporto con il Governo, Manfredi ha parlato di "rapporto molto solido con il presidente del Consiglio e con tutto il Governo. C'è stato un dialogo continuo, una collaborazione veramente molto importante".
l premier non incontrerà il governatore De Luca, ma dopo la firma del patto si recherà nel rione Sanità per incontrare e donne e i bambini in fuga dall’Ucraina, accolto dal parroco Antonio Loffredo