Bagnoli, la svolta di Draghi: "Il prossimo sindaco sarà commissario"

L'annuncio del premier: Napoli aspetta bonifica da 30 anni speriamo di fare meglio

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Pieni poteri su bonifica e progetto di rilancio dell'area ovest, la cabina di regia passa a Palazzo San Giacomo

Napoli.  

“Per la bonifica dell'area di Bagnoli a Napoli il Consiglio dei ministri ha deciso di attribuire la funzione di commissario al sindaco, quale esso o essa sia. E' una vicenda lunga, speriamo di far bene almeno migliorando la governance". Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa. "I cittadini di Napoli aspettano questa bonifica da 30 anni e speriamo di fare meglio", ha aggiunto il premier prima di illustrare l'approvazione della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021. 

Dunque il prossimo sindaco della città avrà pieni poteri sulla bonifica dell'ex italsider, una svolta per quest'area strategica di Napoli che attende da un quarto di secolo di essere risanata e rilanciata dopo l'avvicendarsi di numerosi governi e altrettanti commissari. L'ultimo nominato dal primo governo Conte, Francesco Floro Flores, che aveva avviato il piano di bonifica con i 320 milioni messi a disposizione dal ministero per il sud. Piano che poi si è bloccato, non solo a causa della pandemia. A marzo l’Istituto per la protezione ambientale (Ispra) e l’Agenzia campana per la protezione ambientale (Arpac) hanno contestato l’ennesimo piano di bonifica stavolta messo a punto da Invitalia, l’azienda pubblica che dal 2014 dovrebbe attuare la trasformazione dell’area. Il commissario di governo, che guida le operazioni, ne ha preso atto e ha dovuto rimandare il progetto al mittente. Nel frattempo Invitalia ha rimesso mano al piano, riscrivendolo e accogliendo le decine di osservazioni alcune pesantemente critiche, e di nuovo si è tornati punto e a capo, come in un eterno gioco dell'oca. Portare la cabina di regia su Bagnoli da Palazzo Chigi a Palazzo San Giacomo adesso farebbe felice il sindaco uscente Luigi de Magistris che ha sempre contestato il commissario aprendo un duro scontro istituzionale con il governo Renzi durante il suo mandato salvo poi ammorbidire i toni quando al governo sono arrivati i cinque stelle con la ministra Barbara Lezzi.

L’ultima idea per Bagnoli era quella di piazzarci un carcere. Poi è arrivato un veloce dietrofront, richiesto anche dagli assessori regionale e comunale all’urbanistica. Il carcere contraddice i princìpi cardine del piano per rigenerare Bagnoli, fissati già nel 1996: un grande parco pubblico, campi sportivi, attrezzature turistiche e residenze. Insomma, un luogo per il tempo libero o anche solo per contemplarne la bellezza, sottratta da un secolo di industrie inquinanti. Ma per ora quel progetto resta ancora un sogno sulla carta.