«Solo chi ama Napoli sarà capace di amministrarla. Solo chi sentirà di appartenerle potrà servirla». Sono le parole pronunciate dall'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, nell'omelia per la celebrazione di San Gennaro, che non aveva previsto inviti particolari per i candidati sindaci in corsa per le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre. Alle 10 l'annuncio dal Duomo: «Il sangue si è sciolto», seguito da un lungo applauso dei fedeli. Il ripetersi del `miracolo´ è letto come un buon auspicio per Napoli e la Campania. Tra i banchi per assistere alle celebrazioni di San Gennaro, dei candidati a sindaco c'era Antonio Bassolino, sempre presente anche negli anni passati. Tra le autorità cittadine in Cattedrale, il presidente della Regione, Vincenzo De Luca e il vicesindaco, Carmine Piscopo. Assente il sindaco, Luigi de Magistris. Presenti tra gli altri, anche il prefetto, Marco Valentini, e il procuratore generale di Napoli, Luigi Riello.
«Vi chiedo con forza, anche quest'oggi, di non scambiare un segno evangelico per un oracolo da consultare: non cediamo alla tentazione di banalizzare i segni piegandoli alla curiosità e alla superstizione» ha detto l'arcivescovo Battaglia. «Il sangue sia che si sciolga sia che resti nella sua solida sacralità è sempre e solo segno del sangue di Cristo versato per amore e mescolato al sangue di tutti coloro che nei secoli hanno dato la vita per testimoniare l'amore del Signore, la forza del Vangelo e le esigenze di giustizia e di pace che ne derivano».
Nella sua lunga omelia, durante la quale ha definito «Napoli una pagina di Vangelo scritta dal mare, dal fuoco e dal sangue», monsignor Battaglia ha aggiunto: «Chi l’amministrerà dovrà essere libero da ogni desiderio di potere e di dominio, indossando il grembiule del servizio disinteressato, amorevole e gratuito». E, in particolare sul voto ha chiesto di «superare logiche clientelari e di scambio, evitando di guardare al proprio orticello ma allargando lo sguardo all’intera comunità».
E ancora, rivolto ai candidati a sindaco: «Fin da ora mi sento di dover dire a coloro che il popolo napoletano sceglierà per questo ruolo di servizio e di amore, una parola chiara: sarò con voi in tutte le iniziative che mettono al centro la persona ed il bene comune, combatterò con voi tutte le battaglie autentiche per affermare i giusti diritti, vi starò accanto nella difesa delle istituzioni da ogni tentativo di infiltrazione camorristica e da ogni velleità affaristica». Battaglia, rivolgendosi sempre ai candidati, ha affermato che la Chiesa di Napoli «sarà al vostro fianco ma solo a condizione che vi adoperiate realmente e senza ipocrisie nella difesa degli ultimi e nel servizio del bene comune». Nel concludere l'arcivescovo ha sottolineato che «la funzione delle istituzioni non è la promozione delle carriere politiche ma è il servizio del bene comunitario. Non mi stancherò mai di gridarlo: la politica non può essere semplice gestione dell'esistente ma è e deve essere progetto e tensione, sogno e profezia. capacità di vedere lontano. Napoli ha bisogno di un tempo nuovo».