Oggi allo stabilimento Whirlpool di via Argine sono stati ospitati il leader dei braccianti Aboubakar Soumahoro e l’attore Flavio Insinna, a dimostrazione di quanto sia fondamentale questa vertenza per il mondo del lavoro.
“Non è importante che io sia qui, ma è importante per me personalmente. Può essere un piccolo segno, come quando uno lancia la bottiglia col messaggio nell'oceano - ha detto Insinna - Mi è stato chiesto perché sei qua? Pertini diceva che se parliamo di dignità, di libertà e di democrazia senza parlare di lavoro stiamo parlando di concetti astratti. Il problema è il lavoro. Qui - ha aggiunto l’artista - sta succedendo qualcosa che non è concepibile, ovvero che tutte le persone possano lavorare serenamente, nella certezza del lavoro e non strappandolo con i denti come si sta facendo in questo caso. Qua - conclude - si rischia l'abbandono. Con le persone non si può fare".
"Il governo deve dare una parola chiara rispetto alle incertezze che i lavoratori e le lavoratrici hanno percepito in questi mesi e questi anni di trattativa - ha detto Aboubakar Soumahoro - Cosa succede dopo la data del 31 di ottobre? C’è bisogno di lavoro senza lavoro è impossibile dare una prospettiva, non solo a questo territorio, ma anche all'intero Paese. La vertenza della Whirlpool - continua il sindacalista - è una vertenza nazionale e richiama oggi la questione meridionale che non si può affrontare senza una prospettiva e un orizzonte sul piano nazionale e internazionale. Qualsiasi iniziativa sarà assunta da parte delle lavoratrici e dei lavoratori ci troverà sempre pronti. Anzi - conclude -, sarò qui col sacco a pelo accanto a loro perché qui c’è bisogno di lavoro"